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                stati preunitari italiani, utilizzata per la edificazione della legislazione
                sanitaria nazionale .
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                   Si trattava, quindi, di un protocollo di misure preventive che si ri-
                petevano ciclicamente per la difesa dai contagi (non solo la peste, il cui
                ultimo fenomeno in Europa si registrò a Taranto nel 1945 , ma anche
                                                                       28
                il  vaiolo  o  il  colera  nell’Ottocento),  secondo  una  politica  di  governo
                della sanità  che si sarebbe andata delineando sempre più nel corso
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                del tempo e che avrebbe previsto l’igiene pubblica e privata, l’istitu-
                zione di lazzaretti, la separazione dei malati dai convalescenti, la qua-
                rantena per le navi, la limitazione degli scambi commerciali, il divieto
                di assembramenti.
                   L’adozione di queste misure si fece però più difficile nel Novecento,
                quando la dimensione della città, non più cinta da mura, ma indu-
                strializzata, con flussi di merci e uomini in vortiginoso movimento, non
                consentiva un agevole «esilio a casa propria» (efficace espressione uti-
                lizzata da Albert Camus nel celebre romanzo La peste) come in pas-
                sato. Ciò determinò le difficoltà di gestione verificatesi con l’esplosione,
                a livello mondiale, dell’influenza spagnola, la quale, diffusasi nell’ul-
                tima fase della Grande Guerra, non rese possibile quegli interventi che
                avevano avuto buon esito fino all’Ottocento, come restrizioni di viaggio,
                controlli alle frontiere o cordoni sanitari terrestri. Fu così, quindi, che
                i  focolai  epidemici  viaggiarono  insieme  ai  militari  e  ai  prigionieri  in
                transito, in un contesto nel quale la poca cura per l’igiene dei luoghi e
                delle persone favorì il contagio. Le strategie possibili, adottate dalle
                autorità sanitarie locali – con sensibili differenze da luogo a luogo –
                furono rivolte alla chiusura o limitazione di tutte le attività aggregative


                   27   Sull’argomento  rinvio  a  R.  Cea,  Il  governo  della  salute  nell’Italia  liberale.  Stato
                igiene e politiche sanitarie, Milano, 2019 ed alla bibliografia ivi contenuta.
                   28  Cfr. A. Leone, Taranto fra guerra e dopoguerra: il minamento della rada di Mar
                Grande  (1943)  e  l’episodio  epidemico  di  peste  bubbonica  (1945),  «Cenacolo.  Rivista
                storica  di  Taranto»,  N.S.  XII  (XXIV),  2000,  pp.  149-188;  B.  Bramanti,  K.R.  Dean,  L.
                Walløe, N.C. Stenseth, The third plague pandemic in Europe, Proceedings B Royal Society
                Publishing 2019, p. 4; G. Maticheccia, La peste bubbonica nella Taranto del dopoguerra,
                in Buonasera Taranto, Anno XXVIII, n. 62 (17 marzo 2020), p. 15.
                   29  Osserva Ascheri, Rimedi per le epidemie cit., p. 38, che non si potrà parlare, prima
                del Settecento, di una scienza della legislazione e dell’amministrazione per il tempo di
                epidemia in senso moderno, perché il progetto dei giuristi delle epoche precedenti non
                discende da una piena e sistematica trasposizione sul piano giuridico-amministrativo
                delle esigenze sanitarie accertate dalla scienza medica del tempo, quanto piuttosto da
                un bagaglio di prescrizioni derivate per lo più dal sistema giuridico tramandato e vi-
                gente. Alla fine del Settecento, ad esempio, troviamo il primo trattato di igiene e sanità
                pubblica scritto da J.P. Frank, Sistema compiuto di polizia medica, Milano, 1829, nel
                quale l’Autore diede corpo scientifico a una impostazione amministrativa dell’igiene pub-
                blica su cui fondare una politica sanitaria statuale. Cfr. Alibrandi, In salute e malattia
                cit., p. 17.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Agosto 2020
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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