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Diritto ed epidemie nell’esperienza giuridica moderna e contemporanea 521
toutes les dispositions pénales relatives à la peste et indiquées par
Ripa, sont fondues dans notre loi sanitaire» . Mentre l’opera del Pre-
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videlli, inizialmente ristampata solo nel 1528, ebbe una vastissima dif-
fusione grazie all’inserzione nella raccolta veneziana del Tractatus uni-
versi iuris del 1584 : tale successo era la chiara riprova dell’utilità
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pratica di tali opere che fornivano non solo una efficace ricognizione
dei vari espedienti giuridici adottati con riferimento a un’ampia casi-
stica, ma davano legittimazione alle esperienze della prassi emergen-
ziale nel quadro del diritto comune, consentendo di sistemare le rispo-
ste che fino ad allora, in modo disorganico, i doctores iuris avevano
dato a sporadici problemi emersi in occasione delle epidemie.
Nell’obiettivo di presentare in maniera organica le materie conte-
nute nei trattati, Ascheri raccoglie per argomento le diverse questioni
(secondo l’ordine già riferito), seguendo soprattutto l’agile imposta-
zione del Previdelli, che organizzava il suo volume occupandosi della
salubrità dei luoghi, dei contratti ed agli altri atti inter vivos, dei giudizi
e degli atti di ultima volontà, opportunamente integrato dalle puntuali
osservazioni dell’Aldobrandini e del Ripa, il quale, sotto il profilo giu-
ridico , dedicava più ampio spazio ai privilegia pestis ovvero alle di-
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verse deroghe al diritto consentite a causa della peste .
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L’efficace brevità espositiva dei remedia pestis – scrive Ascheri: «Qui
di seguito, dunque, esponiamo sinteticamente quanto il lettore inte-
ressato ai particolari dovrà andarsi a cercare direttamente nelle tre
opere richiamate» – raggiunge l’obiettivo di offrire al lettore un vade-
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mecum di regole giuridiche medievali che toccavano le diverse proble-
matiche della prevenzione, strettamente connesse a questioni di na-
tura medica e religiosa (igiene pubblica e privata, controllo degli ac-
cessi in città, gestione dei malati e approvvigionamenti annonari, pre-
venzione dai peccati) e delle deroghe al diritto (relaxationes) in materia
di obbligazioni, contratti, atti di ultima volontà e processo. Anche se
non mancano approfondimenti sulle problematiche maggiormente di-
battute dai giuristi medievali, in ordine alle quali vengono forniti
14 Notice sur un livrè fort rare de Saint-Nazaire de Ripa, publié en 1522, sur la peste,
in Journal complémentaire du Dictionaire des Sciences médicales, tome 25, Paris, 1826,
pp. 149-157 (157). Cfr. Ascheri, Un maestro del ‘mos italicus’ cit., p. 58.
15 Tractatus universi iuris, Venetiis, 1584, XVIII, ff. 171va-186vb.
16 Il trattato del Ripa affrontava, infatti, non solo questioni giuridiche ma anche
morali, religiose, politiche, igienico-sanitarie e amministrative. M. Ascheri, Un maestro
del ‘mos italicus’ cit., pp. 56-57.
17 Oltre agli «specialia seu privilegia pestis» (suddivisi in specialia tractatuum, speci-
alia ultimarum voluntatum, specialia judiciorum), nell’ultima parte del volume Ripa si
occupava dei Juridica remedia, contenenti indicazioni sulle misure di prevenzione gen-
erale e speciale.
18 M. Ascheri, Rimedi per le epidemie cit., p. 35.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Agosto 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)