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              È, dunque, da ricondurre a don García de Toledo piuttosto che al
           suo successore – il marchese di Pescara Francesco Ferdinando Avalos
           d’Aquino, che avrebbe commissionato tre anni dopo, nel 1569, un’altra
           carta geografica della Sicilia da donare anch’essa al sovrano 124  – l’avvio
           di quella campagna di rappresentazione prima e di rilevamento poi del
           territorio isolano che, passando per le esperienze di Camillo Camiliani 125
           e Tiburzio Spannocchi 126 , sarebbe approdata a quel capolavoro carto-
           grafico rappresentato dall’atlante elaborato dal matematico Carlo Maria
           Ventimiglia  e  dal  geometra  Francesco  Negro 127 ,  e  in  particolare  alla
           grande carta della Sicilia, giunta sino a noi manoscritta ma dalla quale
           – si sa – vennero poi tirate delle incisioni, che per oltre un secolo sa-
           rebbe rimasta un modello ineguagliabile di esattezza e precisione scien-
           tifica da replicare 128 .
              Nell’aprile del successivo 1567, il presidente del Regno autorizzava
           il secreto di Palermo a erogare le somme per il pagamento di tutto il
           necessario per completare il dono:

              Havendosi per ordine de Sua Magestà et per lettere de la Excellencia del si-
           gnor  vicerrè  fatto  formare  una  carta  de  la  descriptione  de  questo  regno  di
           Sicilia, per lo formar de la quale se hanno pagato per voi alcuni denari de li in-
           troyti de quessa regia secrezia oy vero per lo vostro predecessore, et essendo




              124  Sull’interesse cartografico del marchese di Pescara, cfr. L. Gazzè, Governare il ter-
           ritorio. La Sicilia descritta, misurata, disegnata (secoli XVI-XVII), Bonanno, Acireale-Roma,
           2012, pp. 56-64.
              125  L’opera di Camiliani, composta da un testo di descrizione letteraria e un album di
           elaborati grafici, conservati separatamente, il primo in più esemplari presso la Biblioteca
           Comunale di Palermo e il secondo presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino,
           è stata raccolta nell’edizione critica di M. Scarlata, L’opera di Camillo Camilliani, Istituto
           Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma, 1993.
              126  T. Spannocchi, Descripción de las marinas de toto el Reino de Sicilia, Bne, ms. 788.
           Del codice esistono due edizioni in facsimile: Tiburzio Spannocchi, Marine del Regno di
           Sicilia, a cura di R. Trovato, Ordine degli Architetti della Provincia di Catania, Catania,
           1993; C. Polto, La Sicilia di Tiburzio Spannocchi: una cartografia per la conoscenza e il
           dominio del territorio nel secolo 16, Istituto geografico Militare, Firenze, 2001.
              127  Si tratta dei due codici conservati alla Bne, mss. 1 (Plantas de todas las plaças y
           fortaleças del reyno de Sicilia...) e 787 (Descripción de Sicilia y sus ciudades), dei quali si
           segnala l’edizione critica F. Negro, C.M. Ventimiglia, Atlante di città e fortezze del Regno
           di Sicilia 1640, a cura di N. Aricò, Sicania, Messina, 1992.
              128  È il caso ad esempio della Siciliae Regni Delineatio Recens data alle stampe dal-
           l’ingegnere del regno di Sicilia Scipione Basta nel 1702; su questa mappa cfr. P. Militello,
           A Rare Map of Sicily. Sicilia by Scipione Basta 1702, «International Map Collectors’ Society
           Journal», 125, 2011, pp. 41-44; V. Valerio, S. Spagnolo, Sicilia 1477-1861. La collezione
           Spagnolo-Patermo in quattro secoli di cartografia, 2 voll., Paparo edizioni, Napoli, 2014,
           II, pp. 361-362; M. Vesco, «Per non dar moto alle fabbriche»: l’ingegnere regio Scipione
           Basta e la costruzione della cappella Roano nel duomo di Monreale, in S. Piazza (a cura
           di), Saperi a confronto. Consulte e perizie sulle criticità strutturali dell’architettura d’età
           moderna (XV-XVIII secolo), Edizioni Caracol, Palermo, 2015, pp. 87-104, alla p. 99.



           Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIV - Dicembre 2017    n.41
           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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