Page 122 - 2
P. 122

590                                                      Maurizio Vesco



           del presente richiedeva, un dono questo, come astrolabi, mappamondi
           e strumenti tecnici, concepito, alle soglie della rivoluzione scientifica,
           per essere usato, sfoggiato e impiegato sia come mezzo di governo sia
           come rappresentazione visuale dell’autoritas regia 131 .

              Eppure, una sorta di involontaria damnatio memoriae sarebbe toc-
           cata in terra siciliana al viceré ammiraglio: il grande arsenale per l’ar-
           mata da lui fatto costruire sulla penisola falcata di San Raineri a Mes-
           sina, sebbene da subito modello di riferimento per quello partenopeo,
           sarebbe stato sorprendentemente smantellato nel 1618   132 ; delle due
           monumentali cavallerizze reali, quella messinese sarebbe stata abbat-
           tuta assieme al resto del palazzo dal terremoto del 1783, mentre quella
           palermitana, giunta sino a noi, versa nel degrado e nell’abbandono,
           ancora ingombra delle strutture provvisorie allestitevi in occasione di
           recenti operazioni militari, bisognosa di un intervento di restauro e
           forse anche di musealizzazione; la strada Toledo – nonostante la riso-
           nanza della sua intitolazione ufficiale e l’assonanza con il forse più ce-
           lebre,  ma  meno  “perfetto”,  rettifilo  omonimo  partenopeo,  voluto  dal
           padre del Nostro 133  – nel linguaggio comune sarebbe stata appellata
           spesso, fino alla reintitolazione postunitaria in onore del re sabaudo, –
           ma purtroppo sta accadendo di nuovo ancor’oggi – con il toponimo
           medievale di Cassaro.
              Avrebbe dovuto ricordare in eterno don García, più di ogni altra
           cosa, il grande, moderno porto da lui realizzato nella capitale siciliana,
           anche questo da subito modello per tutte le più importanti infrastrut-
           ture portuali del Mediterraneo asburgico 134 , un’opera che «si può ag-
           giungere alle sette meraviglie del mondo» 135 , «fábrica estupenda y ma-
           ravillosa» che «yguala a las muy grandes que hizieron los emperadores
           romanos» 136 , tanto che persino Giovanni Botero, nel suo Delle cause
           della grandezza delle città, avrebbe ricordato di Palermo giusto due



              131  Riprendo questo concetto dal titolo della relazione Gifts to use, exhibit and rule, or
           how to serve the power through the science and technique recentemente presentata dal-
           l’amica Consuelo Gómez López alla Kings and Queens International Conference. 6. At the
           Shadow of the Throne, Madrid, Universidad Nacional de Educación a Distancia, Facultad
           de Geografía e Historia, 15-17 settembre 2017.
              132  Sul ruolo di don García nella progettazione dell’arsenale di Messina, si veda M.
           Vesco, Un viceré ammiraglio per un’isola cit., pp. 124-130.
              133  Sulla Strada Toledo napoletana, si veda D. Margherita, La strada di Toledo nella
           storia di Napoli, Liguori Editore, Napoli, 2006.
              134  Sulla committenza di don García per il porto di Palermo, cfr. M. Vesco, Un viceré
           ammiraglio per un’isola cit., pp. 115-124.
              135  V. Di Giovanni, Palermo restaurato, ms. del 1620 ca., a cura di M. Giorgianni e A.
           Santamaura, Sellerio, Palermo, 1989, p. 105.
              136  P. De Cisneros, Relación de las cosas del Reyno de Sicilia, a cura di V. Sciuti Rossi,
           Jovene, Napoli 1990, p. 11.



           Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIV - Dicembre 2017    n.41
           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   117   118   119   120   121   122   123   124   125   126   127