Page 218 - 2
P. 218

686                                  Fabrizio Filioli Uranio, Gaetano Sabatini



                               Tabella 2. Origine geografica degli schiavi





                                delle galere napoletane del 1585

                             Istanbul                      52
                             Asia Minore                  214
                             Mar Nero                      18
                             Europa Ottomana (isole comprese)   68
                             Egitto e Siria                46
                             Maghreb                      121
                             Italia                        9
                             Spagna                        42
                             Portogallo                    5
                             Germania                      1
                             Bornou (Africa centrale)      9
                             São Tomé                      2
                             Indie portoghesi              7
                             Indeterminato                 63
                             Totale                       657

                            Fonte: B. Vincent, p. 840.




           durante la battaglia di Lepanto ed egli stesso sottolinea come, in questo

           caso, avrebbero resistito ben oltre i cinque anni di vita media degli


           uomini costretti al remo. Ci potrebbe tuttavia essere un’altra spiega-

           zione. A Napoli, in quegli anni, la popolazione musulmana, e dunque


           per buona parte proveniente dall’impero ottomano, era pari a circa il

           10%  della  popolazione  cittadina.  Si  parla  dunque  di  circa  15.000


           schiavi infedeli presenti in città e ciò ci porta a pensare che non sia


           così strano che a bordo di quelle galere nel 1585 il 10% dei 657 schiavi

           provenisse proprio dall’Europa Ottomana. Per lo stesso motivo e anche


           per la contigutà geografica, non suscita particolare sorpresa trovare

           121 schiavi maghrebini, in un momento in cui, tra l’altro, il mercato


           degli schiavi era particolarmente attivo (Graf. 2).


              Dal punto di vista delle identità fluide è particolarmente interes-

           sante il dato legato alla presenza di una dozzina di cristiani, tanto cat-


           tolici quanto ortodossi, convertiti all’Islam: uno spagnolo di Valencia;

           alcuni italiani di Gaeta, Firenze e Palermo; dei greci di Lepanto, del-


           l’isola di Chio e di Negroponte; un ungherese e un tedesco, che in

           orgine erano forse protestanti. Otto schiavi fecero il cammino inverso,


           ossia  si  convertirono  dall’Islam  al  Cristianesimo:  provenivano  da


           Costantinopoli, dall’Anatolia, da Rodi e da Susa (Tunisia). C’è anche

           un genovese passato all’Islam e poi tornato al cattolicesimo. Di questi,


           malgrado la loro conversione al cattolicesimo, due rimasero schiavi al

           remo . Il fatto che degli uomini, diventati cristiani, continuassero a
                17


           essere tenuti in condizione di schiavitù apre una serie di interrogativi

           legati al concetto di identità nel mondo mediterraneo di età moderna.






              17  Ivi, p. 840.

           Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIV - Dicembre 2017    n.41
           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   213   214   215   216   217   218   219   220   221   222   223