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544 Maurizio Vesco
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Il primo di marzo del 1565 faceva il suo ingresso trionfale in Mes-
sina, «entrando con l’armata Regale con infiniti pennoni e stendardi
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sulle galie» , don García Álvarez de Toledo (1514-1578), già dal 1555
Capitan General de la Mar, massima carica della marina militare spa-
gnola, e dall’ottobre dell’anno precedente nominato da Filippo II viceré
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di Sicilia . La nomina giungeva a conclusione di una straordinaria
carriera militare che – complice anche la simpatia e la benevolenza
che da sempre il sovrano nutriva per lui – gli aveva già garantito altis-
simi incarichi politici: la guida, dal 1558 al 1564, del viceregno di Ca-
talogna, a cui adesso faceva seguito quello di Sicilia, carica che avrebbe
mantenuto sino al 1567. Don García era ben noto presso un pò tutte
le corti europee, pure grazie a una nutrita letteratura apologetica,
quale valoroso condottiero impegnato senza esitazione e senza tema
nella lotta contro il Turco in ogni angolo del Mediterraneo, lui che da lì
a poco, dopo il tanto discusso Gran Soccorso prestato, nel settembre
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del 1565, a Malta assediata dalla flotta ottomana , sarebbe stato osan-
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nato persino come il «guerriero invitto» salvatore della cristianità .
1 Questa data, precedente di un giorno quella riportata da Giovanni Evangelista Di
Blasi (Storia Cronologica de’ Vicere, Luogotenenti e Presidenti del Regno di Sicilia, 5 voll.,
[dalle stampe di Solli, Palermo, 1790-91] Edizioni della Regione siciliana, Palermo, 1974,
II, p. 136) è espressamente indicata in una lettera viceregia coeva («in lo quale jorno
applicammo al porto di questa città di Messina»); Aspa, Tribunale del Real Patrimonio,
Lettere viceregie, reg. 521, c. 292v.
2 G. Buonfiglio Costanzo, Messina città nobilissima..., presso Giovan Antonio e Gia-
como de Franceschi, Venezia, 1606, f. 48r. In altra sede riguardo all’ingresso trionfale di
don García a Messina, sempre il Buonfiglio narra come questi venne «ricevuto dalla Città
co’ consueti honori sotto ricchissimo et vago arco trionfale, donato d’un generoso, et ric-
camente ornato cavallo, salutao con spessi tiri d’artegliarie, et di tutta l’archibugieria
della Città»; Id., Prima Parte dell’Historia Siciliana..., appresso Bonifacio Ciera, Venezia,
1604, p. 549.
3 Il privilegio di nomina è del 7 ottobre 1564. Per un più ampio profilo biografico di
don García rimando a M. Vesco, Un viceré ammiraglio per un’isola: García Álvarez de
Toledo e il potenziamento delle infrastrutture marittime siciliane, in S. Piazza (a cura di),
La Sicilia dei viceré nell’età degli Asburgo (1516-1700). La difesa dell’isola, le città capitali,
la celebrazione della monarchia, Edizioni Caracol, Palermo, 2016, pp. 111-136.
4 Si veda il recente contributo di P. Militello, Don García Alvarez de Toledo e il Grande
Assedio di Malta (1565), in M. Camilleri (ed.) Besieged Malta 1565, 2 voll., Malta Libraries
and Heritage Malta Publication, Valletta, 2015, II, pp. 45-56, al quale si rimanda anche
per una più ampia bibliografia sull’argomento.
5 Delle Rime della poetessa toscana Laura Battiferra degli Ammannati, attiva presso
la corte fiorentina dei granduchi Cosimo de’ Medici ed Eleonora de Toledo, composte
intorno al 1567 e di cui fa parte anche il sonetto Al Signor Don Garzia di Toledo, oltre al
manoscritto originario conservato presso la Biblioteca Casanatense di Roma (ms. 3229),
si conserva la più tarda edizione Rime della signora Laura Battiferra nuovamente date in
luce da Antonio Bulifon, presso Antonio Bulifon, Napoli, 1694. Sull’autrice e per una rie-
dizione dei sonetti, cfr. V. Kirkham, Laura Battiferra and her literary circle: an anthology,
University of Chicago Press, Chicago, 2006.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIV - Dicembre 2017 n.41
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)