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Una strada, due regge, una mappa: la committenza di don García Álvarez de Toledo 547
Fig. 3. Peñon de Veles, da G. BRAUN, F. HOGENBERG, De precipuis, totius universi urbibus,
liber secundus, Köln 1575, lam. 57, dettaglio.
dell’imprendibile roccaforte corsara del Peñon de Velez de la Gomera,
lungo la costa marocchina, quando l’ammiraglio in persona «socorrio
con buen golpe de gente, cavalleros i ventureros i combatiose con
virtud grande contra la moltitud» 10 [Fig. 3].
Nei suoi tre anni di governo siciliano don García, in virtù, non solo
del suo mandato, ma anche della sua personale inclinazione all’arte
della guerra, sarebbe stato costantemente impegnato nel potenziamento
delle difese dell’isola, in particolare della città di Augusta, rifondata
fra mille difficoltà e lentezze dopo la presa turca del 1551, con la co-
struzione su due scogli della rada di altrettanti forti simbolicamente
appellati García e Vittoria, in onore suo e della viceregina.
Egli non avrebbe neanche mai cessato di occuparsi dell’avamposto
africano della Goletta, al centro delle sue preoccupazioni soprattutto
dopo i fatti maltesi , assicurando continui approvvigionamenti di
11
10 L. Cabrera de Córdoba, Filipe Segundo, Rey de España, por Luis Sanchez, Córdoba,
1619, p. 340.
11 Don García, subito dopo la vittoria sul Turco a Malta confidava al sovrano le sue
preoccupazioni per l’avamposto africano: «Yo dudo segun la soberbia del turco, que sindo
esta la primera desgracia que le sucede, no quiera este verano tornar á la misma empres
n.41 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIV - Dicembre 2017
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)