Page 80 - 1
P. 80
622 Emanuele Pagano
successive elemosine dei fedeli, era stato sino ad allora impiegato so-
lamente per il mantenimento dei medesimi e per la manutenzione della
chiesa di S. Maria, ove si continuava a officiare. Ciò contravveniva alle
disposizioni giuseppine, secondo cui si sarebbe dovuto scorporare
dall’asse trinitario uno specifico fondo per il riscatto.
La spinosa questione si ripresentò nel 1792, per due sudditi richie-
denti il soccorso pubblico: un pavese senza mezzi, Pietro Antonio Vigo,
schiavo ad Algeri da undici anni e addetto ai durissimi «pubblici tra-
vagli»; e un cremonese in servizio nella regia marina, Pietro Boldoni.
Catturato da una «banda di turchi» sulla costa albanese, dove era
sbarcato per fare provvista di acqua fresca il 15 giugno 1790, Boldoni
era vissuto prigioniero per due anni a Costantinopoli, fino al rilascio,
in forza del trattato di pace austro-turco del 1792. Da Salonicco rag-
giungeva Trieste di dove, scontata in quel lazzaretto una contumacia
abbreviata, Boldoni ripartiva il 19 luglio 1792 alla volta della Lombar-
dia. Il governatore triestino chiese al collega milanese il rimborso
spese .
55
La gestione statale approssimativa del patrimonio ex trinitario, con
conseguente detrimento dell’opera di riscatto degli schiavi nazionali,
fu oggetto di ripetute istanze viennesi. Le repliche degli uffici milanesi
non furono prive di imbarazzo, giacché il loro incerto operato sembrava
smentire l’asserita efficienza di quei medesimi ambienti burocratici
che avevano accusato i religiosi di opacità e persino di infedeltà
nell’amministrazione patrimoniale. Ciò indusse la corte di Vienna a
riconfermare le proprie disposizioni a favore della causa degli schiavi,
concertando con il Magistrato politico-camerale milanese una solu-
zione più limpida: una cartella del Monte di Santa Teresa doveva es-
sere intestata alla «Causa pia della redenzione» .
56
Non sappiamo se i denari così investiti fossero poi finalmente im-
piegati allo scopo per cui erano stati liberamente donati dai fedeli lom-
bardi. L’ultima occorrenza dell’antico regime, il 21 aprile 1796, fu
un’impellente richiesta dell’I.R. Corte alla Conferenza governativa di
Milano su eventuali fondi per liberare «tre sudditi milanesi dalla schia-
vitù turca» in Levante .
57
Il 15 maggio Bonaparte entrava a Milano e di colpo la liberazione di
quegli sventurati milanesi si faceva più remota.
55 Il governatore Brigida al conte di Wilczek (16 giugno e 11 agosto 1792); ivi.
56 Rescritto della Cancelleria di corte, Vienna, 25 agosto 1794; ivi.
57 Il cancelliere Cobenzl (Vienna, 21 aprile 1796) alla Conferenza Governativa di Mi-
lano e corrispondenza relativa; ivi.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Dicembre 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)