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Istituzioni del Regno di Napoli di fronte ai sismi del XVII secolo 141
teristiche del meccanismo informativo di cui disponevano le autorità.
Come abbiamo già visto e come vedremo ancora nel successivo para-
grafo, le richieste delle comunità impiegarono un certo tempo a arri-
vare. Non bastava però che queste raggiungessero le autorità centrali.
Una volta ricevuta la notizia dell’accaduto e la richiesta di soccorso,
infatti, il viceré e gli altri organi del governo avviavano un approfondi-
mento sulla situazione, chiedendo la produzione di altre informazioni.
Queste a loro volta non seguivano solo un percorso che le portava dai
luoghi colpiti al governo centrale, ma rimbalzavano, per così dire, tra
le istituzioni coinvolte nella gestione dell’emergenza per essere ulte-
riormente rielaborate. Solo a distanza di alcuni mesi dal sisma la fre-
quenza delle discussioni iniziò a scemare. Ciò non deve far pensare
che il problema del terremoto sia fuoriuscito dall’agenda del governo.
Si inaugurò, però, una nuova fase del dibattito con un ritmo diverso.
Molte questioni rimasero aperte, in modo particolare le richieste di ri-
calcolo della potenzialità contributiva dei luoghi colpiti. Tuttavia la
fase dell’emergenza era ormai passata.
Abbiamo visto sopra come la mole di informazioni che le autorità
centrali richiedevano servisse a organizzare una strategia di inter-
vento. Anche in questa occasione, come nei terremoti calabresi, il vi-
ceré conte di Santisteban decise di nominare suoi emissari per accer-
tare i danni. A causa dell’estensione delle zone colpite essi furono due:
Andrea Guerrero de Torres per Terra di Lavoro, Salerno e Montefu-
scoli, il Preside Governatore di Foggia per Contado di Molise e Capita-
nata . In base alle informazioni ricevute, come già nel 1638 per la
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Calabria, fu stilato un elenco in cui vennero inserite le località colpite
per provincia e gravità dei danni ; esso appare più dettagliato rispetto
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al precedente, perché suddivide le località in quattro gradi di intensità
del danno subito, invece che in due. Il criterio con cui è stabilita la
gravità dell’impatto del terremoto è indicato solo genericamente, al-
meno nel notamento che accompagna l’elenco, nel quale si legge: «[...]
ponendosi quelle che han patito maggiori danni, et mortalità in P ru-
a
brica, quelle di no tanto danno et mortalità in 2 rubrica, quelle di
a
meno danno in 3 rubrica, et quelle di inferiore danno in 4 rubrica» .
a
a
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Ecco come appare l’elenco:
94 Asna, Rcs, Notamenti, vol. 133, c. 996-997, nomina di personale supplementare
per aiutare i commissari nello svolgimento del loro compito, 08.11.1688. Il nome del
preside governatore di Foggia non viene specificato nella fonte. La presenza di un com-
missario straordinario di nomina vicerale è stata riscontrata anche per il terremoto si-
ciliano del 1693, cfr. L. Dufour, La reconstruction religieuse cit., pp. 529-530.
95 Asna, Rcs, Notamenti, vol. 133, c. 768. Le rubriche si trovano in allegato alla di-
scussione della Sommaria sull’intensità dei danni subiti dalle comunità, 31.08.1638.
Nella tabella abbiamo riportato i nomi delle località come appaiono nella fonte.
96 Ibidem.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)