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Istituzioni del Regno di Napoli di fronte ai sismi del XVII secolo   145


                       Il Collaterale ordinò di approfondire la situazione tramite i governa-
                    tori provinciali e i percettori, dipendenti dalla Sommaria. Come ci mo-
                    strano le fonti, fu necessario accertare quale fosse la zona più inten-
                    samente colpita, circoscrivendo l’estensione dei danni 105 . La richiesta
                    di relazioni partì il 18 settembre 106 . Avellino ricevette l’ordine il 20 set-
                    tembre, il 23 nominò quattro deputati per redigere la relazione 107 . Si
                    avviò da questo momento un continuo scambio di informazioni, note-
                    volmente complicato dai tempi di ricezione delle notizie, in media di
                    circa un mese. Il processo si può così riassumere: il centro ordinò di
                    redigere relazioni, le comunità ricevettero l’ordine e lo eseguirono, fu-
                    rono  poi  richiesti  ulteriori  approfondimenti.  Complica  il  quadro  la
                    quantità dei soggetti coinvolti. Infatti la comunicazione non fu sempli-
                    cemente biunivoca tra centro e periferia, ma circolare, nel senso che
                    coinvolse varie istituzioni: tre centrali, almeno due locali, governatori
                    e percettori; questi ultimi, però, in quanto ufficiali regi (e talvolta ba-
                    ronali), non erano necessariamente rappresentativi delle popolazioni
                    locali, come le istituzioni dell’università (gli eletti) 108 . Questo dunque
                    sembra essere il meccanismo di trasmissione delle informazioni.
                       Ritorniamo alla prima riunione congiunta che si tenne in Collaterale.
                    La prima reazione fu di cautela. Il verbale della seduta del Collaterale con
                    le notizie giunte sull’accaduto si apre con un’espressione sintetica quanto
                    efficace: «[...] li danni in queste occasioni sempre si esagerano assai più
                    di quello che sono [...]» 109 . Questo atteggiamento delle autorità centrali in
                    una circostanza di emergenza, che sembrerebbe richiedere un intervento
                    immediato, ha molteplici spiegazioni. Innanzitutto esso non va letto come
                    una semplice sottovalutazione del caso. L’espressione riportata, infatti,
                    prelude all’ordine consueto di raccogliere informazioni più approfondite
                    tramite le Regie Udienze e i percettori provinciali. Nel notamento si spe-
                    cifica che le relazioni devono essere particolarmente dettagliate, con l’in-
                    dicazione del numero degli edifici crollati e del numero dei morti, distinti
                    tra donne e “capofochi”, ovvero gli uomini capofamiglia dei fuochi, le unità


                       105  Il 4 ottobre, per esempio, il viceré viene informato che la provincia di Catanzaro
                    non ha subito danni, Asna, Segr. Vic., Scritture diverse, vol. 909, informazione al viceré
                    da parte dei rappresentanti della provincia di Catanzaro, 04.10.1694.
                       106   Asna,  Segr.  Vic.,  Scritture  diverse,  vol.  908,  indice  degli  ordini  spediti  sabato
                    18.09.1694. Gli ordini coprono le materie più varie, non riguardano solo il problema del
                    terremoto.
                       107  Asna, Segr. Vic., Scritture diverse, vol. 908, l’università di Avellino riceve l’ordine
                    dal  viceré  di  redigere  relazioni  sui  danni  subiti,  20.09.1694;  l’università  di  Avellino
                    elegge quattro deputati per redigere relazioni sui danni subiti, 23.09.1694.
                       108  Asna, Segr. Vic., Scritture diverse, vol. 909, 30.09.1694. Il documento è in cattivo
                    stato di conservazione, per cui non è stato possibile comprendere il luogo a cui fa riferimento,
                    tuttavia vi si legge che gli eletti della città chiedono un prolungamento dell’astensione dal
                    lavoro per poter riparare i danni del terremoto e attendere all’imminente vendemmia.
                       109  Asna, Cons. Coll., Notamenti, vol. 85, c. 15, 15.09.1694.


                                                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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