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146 Gaia Bruno
fiscali sui quali era ripartito il focatico. Dunque il governo più che sotto-
valutare la situazione, si mostrò diffidente verso quanto riferito dalle co-
munità locali. Infatti le autorità erano restie a concedere esenzioni fiscali
senza essere assolutamente certe della loro inderogabile necessità. Ma c’è
di più: i soli esempi analizzati mostrano come il Regno di Napoli fosse una
regione altamente sismica. Richieste di soccorso da parte delle comunità
dovevano arrivare al centro molto spesso e per questo si rendeva neces-
sario dare un ordine di priorità alle situazioni di emergenza.
Da qui nasce il contrasto tra le espressioni utilizzate dal governo cen-
trale, impegnato a accertare l’effettiva gravità dei danni, e il linguaggio
retorico adoperato nei documenti prodotti da chi è stato direttamente col-
pito dal terremoto. Ne abbiamo un esempio nella supplica spedita dai
carcerati della Vicaria 110 al viceré. Così si legge nel documento:
Los carcerados de la G. C. de la Vic.a [...] estan llorando entre las miserias
de su lunga y penosa carceraccion, sin humano ayudo (?), el riesgo de perecer
debajo de las piedras por el passado terremoto, y haviendo los soccorido la
Virgen SS. ma del Carmer en tiempo che tantos han perecido par las Provincias
del Regno supplican a la Gran benignidad de V. E. se sirva consolarlos con
una visita general [...] 111
Suppliche come questa e memoriali dai luoghi colpiti erano redatti
con lo scopo di persuadere le autorità della gravità della situazione e
indurle a superare le proprie reticenze, venendo incontro alle richieste
delle comunità. Il linguaggio patetico tipico di questi documenti era
adoperato per suscitare la compassione 112 .
Va infine considerato l’aspetto materiale della circolazione delle in-
formazioni. Molte delle regioni colpite in questo caso, pur se più vicine
alla capitale rispetto ad altre, sono comunque montuose e dunque di
non agevole percorrenza. Ancora ad ottobre le notizie faticavano ad
arrivare: il 13 il Collaterale chiese al viceré di sollecitare la Sommaria
a presentarsi con le relazioni sui danni delle comunità 113 ; il 23 l’ordine
110 La Gran Corte della Vicaria era il massimo tribunale civile e criminale con giuri-
sdizione sulla città di Napoli e di appello per i tribunali del resto del Regno. In virtù delle
sue funzioni giudiziarie aveva anche un carcere nel palazzo dove erano riuniti tutti i
tribunali centrali del Regno, Castel Capuano. Sulle origini dell’istituzione si veda G. M.
Monti, Le origini della Gran Corte della Vicaria e le codificazioni dei suoi riti, Tip. Cressati,
Bari, 1929.
111 Asna, Segr. Vic., Scritture diverse, vol. 908, supplica dei carcerati della Vicaria,
18.09.1694.
112 Sulle strategie retoriche adoperate nelle suppliche si veda D. Cecere, C. De Ca-
prio, Stratégies de communication et plans de reconstruction cit., pp. 221-241. D. Fassin,
La supplique. Stratégies rhétoriques et constructions identitaires dans les demandes
d’aide d’urgence, «Annales. Histoire, Sciences Sociales», 55, 5 (2000), pp. 955-981.
113 Asna, Cons. Coll., Notamenti, vol. 85, c. 24, 13.09.1694.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)