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Istituzioni del Regno di Napoli di fronte ai sismi del XVII secolo   149


                       I casi analizzati, peraltro, hanno evidenziato che le istituzioni coin-
                    volte  nella  gestione  dell’emergenza  non  erano  solo  quelle  prevalente-
                    mente deputate alle funzioni fiscali. A questo proposito si è mostrata
                    anche la molteplicità dei livelli gerarchici delle istituzioni coinvolte: in
                    particolare quelle del governo centrale del Regno (viceré, Collaterale e
                    Sommaria) e le loro emanazioni locali (Udienze e Percettori). Uno studio
                    condotto  sulla  documentazione  ancora  esistente  negli  archivi  locali,
                    parrocchiali o municipali 118  permetterebbe di cogliere senz’altro il ruolo
                    delle vere e proprie istituzioni del governo locale, direttamente coinvolte
                    nel disastro, che noi abbiamo solo potuto intravedere. Infine si è posta
                    la questione del coinvolgimento dei monarchi spagnoli nella gestione del
                    disastro. I pochi elementi che è stato possibile ricavare inducono a ipo-
                    tizzare che il loro ruolo fosse piuttosto marginale, anche se si tratta di
                    una questione che andrebbe ulteriormente approfondita, indagando la
                    documentazione degli archivi spagnoli di Simancas e Madrid.
                       Dunque l’alleggerimento del carico fiscale era sì un modo di gestire
                    il disastro, ma non era né il primo, né il solo.
                       Nei casi dei due terremoti calabresi e di quello del Sannio del 1688
                    le fonti hanno conservato la memoria dell’incarico dato a un commis-
                    sario generale. Nel dettaglio delle loro nomine appaiono chiaramente
                    motivi di ripristino dell’ordine pubblico, preoccupazioni sanitarie (sep-
                    pellire  i  cadaveri),  ricostruzione  degli  edifici  pubblici  (specialmente
                    quelli con funzione difensiva) e anche motivi di ordine spirituale. Al
                    commissario, è emerso, erano sottoposte le giurisdizioni ordinarie ci-
                    vili e criminali in modo che potesse operare in piena efficacia.
                       Oltre a coordinare l’immediato soccorso, però, un suo compito essen-
                    ziale era quello di raccogliere informazioni da spedire a Napoli. È questo
                    un punto essenziale nella gestione dell’emergenza. Avere informazioni si-
                    gnifica controllare e governare, soprattutto in un’epoca di difficoltà di co-
                    municazione e lontananza spaziale della periferia dal centro. Non averle,
                    in un contesto in cui le infrastrutture stradali erano molto carenti e non
                    facilitavano certo la circolazione di uomini e notizie, poteva implicare la
                    perdita di controllo sui territori lontani, come è stato dimostrato nel caso
                    della peste. Si spiegano così le continue sollecitazioni sull’invio di rela-
                    zioni che si sono ritrovate nel caso del terremoto del 1694.
                       La lentezza con cui le informazioni arrivavano, però, non ne impediva
                    la circolazione; è possibile ipotizzare quale fosse il meccanismo secondo
                    il quale esse si muovevano tra le istituzioni. Alla notizia del disastro
                    dalle comunità colpite, il viceré provvedeva a interpellare il Consiglio
                    Collaterale che a sua volta coinvolgeva la Regia Camera della Sommaria.


                       118  Un caso notevole è quello dell’Archivio civico aquilano che conserva documenta-
                    zione dal XIV secolo.


                                                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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