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                venticinquennio di Carlo di Borbone e   con analoghe cerimonie svolte presso
                del  Settecento  napoletano,  conside-  le corti europee settecentesche – l’en-
                rato  «l’ora  più  bella»  del  Regno  (Ga-  trata pubblica in città non della sola
                lasso) e oramai affrancato dai pregiu-  regina,  ad  esempio,  ma  della  coppia
                dizi  storiografici  precedenti  (Venturi).   reale,  segno  della  preminenza  data
                Filoni di studio più recenti hanno fo-  alla figura del re – ma anche le pecu-
                calizzato la loro attenzione sulla strut-  liarità ravvisabili in quella napoletana;
                tura e sui rituali della corte borbonica,   in particolare, la spiccata caratterizza-
                facendo emergere – e ciò grazie anche   zione marziale della cerimonia, esibi-
                agli apporti forniti, da N. Elias in poi,   zione della forza militare del sovrano al
                dalle scienze sociali – l’importanza di   cospetto  degli  alleati  sassoni  e  degli
                esaminare  campi  di  indagine  fino  a   esponenti delle altre corti europee.
                poco tempo fa inesplorati, come quello   La  possibilità  di  allontanarsi  dal
                sull’universo  simbolico  di  antico  re-  cerimoniale  vicereale  derivava  anche
                gime, sul quale E. Papagna si sofferma   dalla mancanza di vincoli dinastici con
                nel suo contributo analizzando lo svi-  i  predecessori,  che  diede  a  Carlo  di
                luppo del cerimoniale del baciamano   Borbone margini di manovra più ampi
                presso la corte napoletana. Rituale non   rispetto  a  Carlo  d’Asburgo,  per  il
                particolarmente radicato e praticato in   quale, al contrario, conservare strut-
                età spagnola, o comunque privo di una   ture e rituali precedenti era stato indi-
                sistematica  organizzazione,  il  bacia-  spensabile  per  legittimare  il  proprio
                mano  si  diffuse  con  più  organicità   ruolo  e  risaltare  la  continuità  con  i
                all’arrivo  degli  Asburgo  d’Austria,  per   predecessori. Tali variazioni, come in-
                poi acquisire un peso sempre più rile-  daga  I.  Telesca,  interessarono,  ad
                vante in età borbonica. L’ampio ricorso   esempio, le celebrazioni per il Corpus
                a tale rituale nel Settecento ne fece per-  Domini, solennità religiosa di antichis-
                dere,  alla  fine  del  secolo,  la  connota-  sima tradizione, rimasta pressoché in-
                zione  politica,  trasformandolo  in  un   variata fino al 1734 e, in seguito, rior-
                mero atto galante che sarebbe stato fi-  ganizzata  per  risaltare  la  centralità
                nanche limitato, nel 1786, da uno spe-  della figura monarchica, o la parata al
                cifico provvedimento, che sancì il «de-  Santuario  di  Piedigrotta,  celebrata
                clino sostanziale di un rito formalmente   ogni anno l’8 settembre, dal forte si-
                abusato» (p. 53).                   gnificato  politico  in  epoca  vicereale,
                   Tra continuità e discontinuità con   della quale si intensificò, in età caro-
                le  norme  precedenti  si  muove  anche   lina, il carattere marziale. Ma anche gli
                G. Sodano analizzando l’arrivo a Na-  spazi fisici riservati alla rappresenta-
                poli della regina Maria Amalia di Sas-  zione, in particolare l’uso delle sale del
                sonia, nel 1738. Attraverso una Cro-  Palazzo Reale di Napoli, furono oggetto
                naca  edita  in  quello  stesso  anno,   di inevitabili modifiche nel passaggio
                l’autore esamina quattro fasi delle ce-  dagli Asburgo ai Borbone, che interes-
                lebrazioni  nel  regno  per  le  nozze  del   sarono, all’esterno, lo stesso spazio ur-
                sovrano (l’arrivo della regina e l’incon-  bano cittadino.
                tro con lo sposo; il viaggio verso Na-  Ormai divenuta capitale di un re-
                poli; l’ingresso “informale” e “formale”   gno con un sovrano in presentia, Na-
                in città), riscontrando non solo affinità   poli fu interessata, a partire dal 1734,





                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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