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252 Recensioni e Schede
venticinquennio di Carlo di Borbone e con analoghe cerimonie svolte presso
del Settecento napoletano, conside- le corti europee settecentesche – l’en-
rato «l’ora più bella» del Regno (Ga- trata pubblica in città non della sola
lasso) e oramai affrancato dai pregiu- regina, ad esempio, ma della coppia
dizi storiografici precedenti (Venturi). reale, segno della preminenza data
Filoni di studio più recenti hanno fo- alla figura del re – ma anche le pecu-
calizzato la loro attenzione sulla strut- liarità ravvisabili in quella napoletana;
tura e sui rituali della corte borbonica, in particolare, la spiccata caratterizza-
facendo emergere – e ciò grazie anche zione marziale della cerimonia, esibi-
agli apporti forniti, da N. Elias in poi, zione della forza militare del sovrano al
dalle scienze sociali – l’importanza di cospetto degli alleati sassoni e degli
esaminare campi di indagine fino a esponenti delle altre corti europee.
poco tempo fa inesplorati, come quello La possibilità di allontanarsi dal
sull’universo simbolico di antico re- cerimoniale vicereale derivava anche
gime, sul quale E. Papagna si sofferma dalla mancanza di vincoli dinastici con
nel suo contributo analizzando lo svi- i predecessori, che diede a Carlo di
luppo del cerimoniale del baciamano Borbone margini di manovra più ampi
presso la corte napoletana. Rituale non rispetto a Carlo d’Asburgo, per il
particolarmente radicato e praticato in quale, al contrario, conservare strut-
età spagnola, o comunque privo di una ture e rituali precedenti era stato indi-
sistematica organizzazione, il bacia- spensabile per legittimare il proprio
mano si diffuse con più organicità ruolo e risaltare la continuità con i
all’arrivo degli Asburgo d’Austria, per predecessori. Tali variazioni, come in-
poi acquisire un peso sempre più rile- daga I. Telesca, interessarono, ad
vante in età borbonica. L’ampio ricorso esempio, le celebrazioni per il Corpus
a tale rituale nel Settecento ne fece per- Domini, solennità religiosa di antichis-
dere, alla fine del secolo, la connota- sima tradizione, rimasta pressoché in-
zione politica, trasformandolo in un variata fino al 1734 e, in seguito, rior-
mero atto galante che sarebbe stato fi- ganizzata per risaltare la centralità
nanche limitato, nel 1786, da uno spe- della figura monarchica, o la parata al
cifico provvedimento, che sancì il «de- Santuario di Piedigrotta, celebrata
clino sostanziale di un rito formalmente ogni anno l’8 settembre, dal forte si-
abusato» (p. 53). gnificato politico in epoca vicereale,
Tra continuità e discontinuità con della quale si intensificò, in età caro-
le norme precedenti si muove anche lina, il carattere marziale. Ma anche gli
G. Sodano analizzando l’arrivo a Na- spazi fisici riservati alla rappresenta-
poli della regina Maria Amalia di Sas- zione, in particolare l’uso delle sale del
sonia, nel 1738. Attraverso una Cro- Palazzo Reale di Napoli, furono oggetto
naca edita in quello stesso anno, di inevitabili modifiche nel passaggio
l’autore esamina quattro fasi delle ce- dagli Asburgo ai Borbone, che interes-
lebrazioni nel regno per le nozze del sarono, all’esterno, lo stesso spazio ur-
sovrano (l’arrivo della regina e l’incon- bano cittadino.
tro con lo sposo; il viaggio verso Na- Ormai divenuta capitale di un re-
poli; l’ingresso “informale” e “formale” gno con un sovrano in presentia, Na-
in città), riscontrando non solo affinità poli fu interessata, a partire dal 1734,
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)