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Per una storia della città di Odessa                              61


                       Dopo aver accennato ai dati riportati da Michele de Ribas sulla popo-
                    lazione odessita del 1834, merita uno sguardo anche lo “Stato generale
                    della popolazione di Odessa” nel 1827 che il Console Milanta indirizzava
                    al Ministro Sallier Della Torre in un ampio rapporto riguardante gli Stati
                    periodici della Divisione del Regio Consolato Generale per il primo seme-
                    stre di quell’anno, in cui rientravano gli Stati di Percezione; Stati di Arrivi
                    e Partenze; Stati dei Passaporti o Visti; Stati dei Sudditi morti; Stato ge-
                    nerale degli Esposti . In relazione a questi adempimenti era stata com-
                                       76
                    pilata una Nota intitolata “Del numero in generale degli Abitanti della
                    Città di Odessa, Impiegati, Nobili, Negozianti, Cittadini, Stranieri, ed altri
                    Cittadini foresti”.
                       Agli effetti del censimento la città è divisa in quattro parti e in ciascuna
                    di queste c’è una distinzione fra abitanti (probabilmente stabili) e dome-
                    stici, con l’ulteriore distinzione fra uomini e donne e ripartizione fra na-
                    zionalità. In totale figurano 32.995 abitanti così suddivisi: Russi 29.497;
                    Austriaci 1.000; Turchi 1.329; Inglesi 274; Francesi 249; Napoletani 100;
                    Prussiani 46; Sardi 68; Spagnoli 31; di Vurtenberg 138; Italiani 152; Sviz-
                    zeri 104; Toscani 7. In calce viene specificato che «il sopraddetto numero
                    degli abitanti sono quegli che dimorano in Città. Dal cominciamento della
                    Navigazione cioè dal mese di Aprile sino a Ottobre il numero si aumenta
                    da 7 a 8 mila. Nel numero summenzionato vi sono solamente Ebrei Uo-
                    mini 2260 Donne 1966. Di tutti due sessi 4226 anime».
                       Odessa nel primo trentennio dell’Ottocento era quindi una città russa
                    – e tale sarebbe rimasta –, ma con una elitaria presenza di elementi stra-
                    nieri, che facevano da tramite verso la più ampia dimensione europea:
                    una forza, ma anche una fragilità. Era, a torto o a ragione, una “sorve-
                    gliata speciale” dal punto di vista politico, con effetti esorbitanti anche
                    nella sfera economica e sociale, dove il suo potenziale fu spesso bloccato
                    dalla volontà del Governo di omologarla ad altre, apparentemente più do-
                    cili, realtà russe: il ‘900 avrebbe rivelato violentemente queste contraddi-
                    zioni. È certo, però, che le varie comunità erano sempre al corrente di ciò
                    che accadeva altrove, facendosene cassa di risonanza e complice punto
                    d’appoggio. Fu così per i greci, ma anche per gli italiani, per quanto gli
                    uni non vengano specificamente menzionati nel censimento, e gli altri
                    siano divisi secondo i criteri dell’epoca in Italiani e sudditi napoletani,
                    sardi e toscani.
                       In questa ottica è utile guardare a un altro dettagliato elenco dei citta-
                    dini  “italiani”  che  si  rileva  dalla  “Soscrizione  pelle  famiglie  povere  dei



                       76  Ast, Consolati nazionali, Odessa, Busta 1, Milanta a Sallier Della Torre, 5 ottobre 1827.
                    Nella relazione di Milanta figurano anche altri punti quali: Progetto di una società di com-
                    mercio; Relazione commerciale dei due Mari corredata da documenti Officiali; Diversi numeri
                    della Gazzetta di Odessa (Journal d’Odessa); Movimenti marittimi e commerciali.


                                                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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