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70 Domenico Cecere
Resta tuttavia da superare, ad avviso degli autori, la divaricazione
ancora prevalente negli studi storici tra approcci diversi: culturale, so-
cio-istituzionale, ambientale o ecologico, etc. Poiché i disastri non sono
eventi puramente naturali, bensì processi innescati dall’impatto di un
agente fisico su una certa società, vanno analizzati in primo luogo i
fattori sociali e culturali che determinano la vulnerabilità e l’esposi-
zione di quest’ultima ai rischi, e insieme quelli che ne determinano la
capacità di rispondere e di ristabilirsi. I saggi qui raccolti convergono
su alcuni importanti obiettivi, primo tra tutti quello di superare la di-
varicazione appena menzionata tra differenti approcci. Gli autori con-
dividono la convinzione che una più serrata e sistematica integrazione
tra prospettive diverse, e tra discipline diverse, possa consentire di
comprendere i processi decisionali e le relazioni tra gruppi umani e
ambiente alla luce dei condizionamenti culturali, delle conoscenze di-
sponibili, del funzionamento delle reti d’informazione, e dunque per-
metta di vedere in che modo le esperienze pregresse, i valori, le cre-
denze abbiano influenzato le risposte dei gruppi umani alle minacce
dell’ambiente naturale.
Partendo dall’analisi dell’informazione sollecitata, raccolta, rielabo-
rata e diffusa dalle istituzioni – locali e centrali, secolari e religiose – i
saggi analizzano alcuni aspetti del funzionamento di quelle stesse isti-
tuzioni in tempo di crisi: non solo servendosi dei contenuti informativi
dei resoconti redatti dai contemporanei, ma soprattutto analizzando i
modi in cui l’informazione era accumulata, manipolata e trasmessa,
essi mirano ad approfondire alcuni aspetti della logica del funziona-
mento delle istituzioni. Se l’acquisizione di conoscenze è essa stessa
parte integrante delle funzioni di governo, il modo in cui questa acqui-
sizione procede non è ininfluente sui processi decisionali. Nell’ultimo
decennio, la proposta interpretativa di Arndt Brendecke ha profonda-
mente rinnovato i termini del dibattito sui nessi tra produzione del
sapere ed esercizio del potere all’interno della Monarchia ispanica –
ma la proposta potrebbe applicarsi anche ad altri contesti imperiali –
e ha indotto a guardare con maggiore attenzione alle concrete condi-
zioni di creazione e di ricezione del sapere, a scorgere il ruolo degli
attori locali nella produzione di informazioni, a pesare l’influenza di
esperti, consiglieri, mediatori nella loro trasmissione, a valutare la ca-
pacità performativa delle conoscenze accumulate .
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Alla luce di queste considerazioni assume una crescente impor-
tanza lo studio delle interazioni tra ambiti della comunicazione di-
stinti, in linea di principio, ma tra i quali abitualmente si verificavano
12 A. Brendecke, Imperio e información. Funciones del saber en el dominio colonial
español, Iberoamericana-Vervuert, Madrid – Frankfurt, 2012.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)