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Calamità ambientali e risposte politiche nella monarchia ispanica   71


                    incroci e contaminazioni: quello dell’informazione riservata, destinata
                    almeno nelle intenzioni dei produttori a circolare all’interno dei canali
                    istituzionali,  e  quello  delle  notizie  destinate  alla  pubblicazione  e  a
                    un’ampia diffusione. Il contributo di Gennaro Schiano analizza il modo
                    in cui prese forma e si diffuse la notizia dell’eruzione del 1646 del vul-
                    cano Martín, nell’isola canaria di La Palma, e lo fa attraverso il con-
                    fronto tra le diverse versioni a noi pervenute della relazione al re del
                    corregidor Alonso de Inclán y Valdés: l’analisi comparata delle varianti
                    presenti nei diversi testimoni, manoscritti e a stampa, dimostra l’im-
                    portante contributo che la critica testuale può fornire alla storia so-
                    ciale e delle istituzioni. I confronti intertestuali e la ricostruzione del
                    processo di raccolta e diffusione di dati e voci consentono all’autore
                    di fornire alcune penetranti riflessioni sul funzionamento della comu-
                    nicazione istituzionale e sull’informazione a stampa nella prima età
                    moderna.
                       Il saggio di Schiano, così come altri che si concentrano sull’intensi-
                    ficazione degli scambi e sull’ampliamento dei canali di comunicazione
                    a seguito di eventi catastrofici, suggerisce che l’attenzione agli eventi
                    eccezionali (che crebbe in maniera sensibile a partire dal XVI secolo),
                    si spiega solo in parte con una trasformazione dei gusti e della sensi-
                    bilità, con la dilagante attrazione per il meraviglioso e il prodigioso, ed
                    è da ricondurre in prima istanza al diverso atteggiamento che le isti-
                    tuzioni  –  tanto  quelle  secolari  quanto  quelle  religiose  –  assunsero
                    all’indomani di un disastro, al ruolo che intesero ritagliarsi nella ge-
                    stione dell’emergenza.
                       Sulla logica della raccolta delle informazioni e sulle forme della loro
                    trasmissione all’interno delle istituzioni si sofferma essenzialmente il
                    lavoro di Gaia Bruno, che indaga i diversi modi in cui le magistrature
                    del Regno di Napoli raccolsero dati, pareri, istanze e relazioni all’indo-
                    mani dei terremoti che si verificarono tra il 1627 e il 1703. Qui si è
                    scelto di studiare un aspetto specifico della reazione delle istituzioni
                    secolari  regnicole  all’indomani  di  diversi  forti  terremoti  verificatisi
                    nell’arco  di  otto  decenni,  allo  scopo  di  mettere  in  luce  il  consolida-
                    mento di determinate prassi istituzionali. Un primo dato s’impone con
                    evidenza  e  pare  confortare  quanto  sin  qui  sostenuto  dalla  maggior
                    parte degli studi: la centralità delle questioni fiscali in gran parte dei
                    documenti analizzati sembra rivelare che il principale e quasi unico
                    strumento d’intervento delle istituzioni in soccorso delle popolazioni
                    colpite fossero le esenzioni. Allo stesso tempo, però, l’analisi delle fonti
                    rivela un’attenzione crescente alla raccolta e alla verifica delle infor-
                    mazioni, non solo per appurare la fondatezza degli sgravi fiscali richie-
                    sti: emblematico in questo senso il caso del terremoto calabrese del
                    1638, in occasione del quale il giudice Ettore Capecelatro fu inviato




                                                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Aprile 2021
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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