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                corso di una storia d’Europa che il   come luogo di confino e di deporta-
                congresso di Vienna avrebbe voluto   zione  per  i  nemici  della  monarchia
                cancellare dalla memoria stessa de-  britannica. Non poteva certo essere
                gli  europei.  Dell’esilio-prigionia  di   il  suicidio  la  conclusione  della  sua
                Sant’Elena,  così  possiamo  riassu-  straordinaria  avventura  umana:  di
                mere in poche parole il denso saggio   certo, non oppose ragioni contrarie a
                di Mascilli Migliorini, il vincitore fu   chi, come Emmanuel de Las Cases,
                Napoleone. In quegli anni di prigio-  che volle accompagnare l’imperatore
                nia – poco più di cinque anni e mezzo   nel suo esilio, gli suggeriva ben altro
                - si avviò, infatti, la costruzione del   destino: vivere “del passato”; “rileg-
                mito di un Napoleone autentico in-  gerete voi stesso”.
                terprete  di  quei  valori  di  libertà  e   Per  compiere  il  suo  destino  non
                uguaglianza  della  grande  rivolu-  servirono,  dunque,  a  Napoleone  ri-
                zione, che la cultura politica ottocen-  vendicare  il  rispetto  della  sua  per-
                tesca avrebbe rivendicato quali fon-  sona e del suo titolo di imperatore, il
                damento del costituzionalismo libe-  difendere  gli  spazi  di  libertà  perso-
                rale. Il Napoleone, verrebbe voglia di   nale che l’occhiuta sorveglianza bri-
                dire, lodato da Ugo Foscolo nella sua   tannica  cercava  di  restringere  né
                Orazione a Bonaparte pel Congresso   tanto meno il dedicarsi alla coltura
                di Lione: «signore della vittoria e della   dell’orto e del giardino. A salvare Na-
                fortuna, amico delle sacre muse, cul-  poleone dalle meschine controversie
                tore delle scienze, profondissimo co-  con questo o quel modesto funziona-
                noscitore degli uomini […] liberatore   rio  della  corona  britannica,  a  non
                di popoli e fondatore di repubblica»;   perdersi nel rimpianto e nella nostal-
                e ancor più del Napoleone di Foscolo,   gia  della  sua  Corsica  e  del  figlio,  a
                il  Napoleone  di  Benjamin  Constant   non perdere l’occasione storica di re-
                redattore  de  l’Acte  Additionell  del   stare  il  Napoleone  imperatore  dei
                1815, che avrebbe dovuto assicurare   Francesi,  fu  la  consapevolezza  che
                il  profilo  liberale  dell’Impero  dei   avrebbe  trovato  la  sua  libertà  e  il
                Cento Giorni.                       senso della straordinaria avventura
                   Che  il  “vincitore”  dell’esilio-pri-  della sua vita nella costruzione della
                gionia di Sant’Elena fosse Napoleone   sua memoria per un’Europa – quella
                l’avrebbe riconosciuto assai presto lo   tra  primo  e  secondo  decennio  del-
                stesso governo della Gran Bretagna,   l’Ottocento, l’Europa della Restaura-
                allorché,  nel  1858,  a  diciotto  anni   zione,  sì,  ma  anche  l’Europa  della
                dal  rientro  in  Francia  del  corpo  di   carboneria e del movimenti liberali –
                Napoleone,  vendette  all’impero  del-  che, forse, Napoleone sentì più e me-
                l’altro Napoleone – Napoleone III – la   glio di tanti altri uomini di stato di
                proprietà di Longwood House, dove il   quegli anni.
                grande  Napoleone  aveva  passato      «Se fossi rimasto in Egitto, sarei
                gran parte della sua prigionia e che   ora  imperatore  d’Oriente»,  così
                ancor oggi costituisce una proprietà   sembra  che  abbia  confidato  a  un
                della Repubblica Francese su un ter-  suo  collaboratore;  ma  a  Sant’Ele-
                ritorio britannico.                 na,  confinato  a  Longwood  House,
                   Non subito Napoleone capì e ac-  Napoleone seppe ben capire, dopo i
                cettò  il  destino  che  lo  attendeva  a   primi  mesi,  che  quello  non  era  il
                Sant’Elena,  posta  a  poco  meno  di   luogo, né era il tempo per rimpian-
                duemila chilometri dall’Angola e che   gere il passato e le occasioni che la
                ancora per tutto l’Ottocento funzionò   storia  gli  aveva  offerto;  erano,  in-





                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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