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504 Recensioni e Schede
corso di una storia d’Europa che il come luogo di confino e di deporta-
congresso di Vienna avrebbe voluto zione per i nemici della monarchia
cancellare dalla memoria stessa de- britannica. Non poteva certo essere
gli europei. Dell’esilio-prigionia di il suicidio la conclusione della sua
Sant’Elena, così possiamo riassu- straordinaria avventura umana: di
mere in poche parole il denso saggio certo, non oppose ragioni contrarie a
di Mascilli Migliorini, il vincitore fu chi, come Emmanuel de Las Cases,
Napoleone. In quegli anni di prigio- che volle accompagnare l’imperatore
nia – poco più di cinque anni e mezzo nel suo esilio, gli suggeriva ben altro
- si avviò, infatti, la costruzione del destino: vivere “del passato”; “rileg-
mito di un Napoleone autentico in- gerete voi stesso”.
terprete di quei valori di libertà e Per compiere il suo destino non
uguaglianza della grande rivolu- servirono, dunque, a Napoleone ri-
zione, che la cultura politica ottocen- vendicare il rispetto della sua per-
tesca avrebbe rivendicato quali fon- sona e del suo titolo di imperatore, il
damento del costituzionalismo libe- difendere gli spazi di libertà perso-
rale. Il Napoleone, verrebbe voglia di nale che l’occhiuta sorveglianza bri-
dire, lodato da Ugo Foscolo nella sua tannica cercava di restringere né
Orazione a Bonaparte pel Congresso tanto meno il dedicarsi alla coltura
di Lione: «signore della vittoria e della dell’orto e del giardino. A salvare Na-
fortuna, amico delle sacre muse, cul- poleone dalle meschine controversie
tore delle scienze, profondissimo co- con questo o quel modesto funziona-
noscitore degli uomini […] liberatore rio della corona britannica, a non
di popoli e fondatore di repubblica»; perdersi nel rimpianto e nella nostal-
e ancor più del Napoleone di Foscolo, gia della sua Corsica e del figlio, a
il Napoleone di Benjamin Constant non perdere l’occasione storica di re-
redattore de l’Acte Additionell del stare il Napoleone imperatore dei
1815, che avrebbe dovuto assicurare Francesi, fu la consapevolezza che
il profilo liberale dell’Impero dei avrebbe trovato la sua libertà e il
Cento Giorni. senso della straordinaria avventura
Che il “vincitore” dell’esilio-pri- della sua vita nella costruzione della
gionia di Sant’Elena fosse Napoleone sua memoria per un’Europa – quella
l’avrebbe riconosciuto assai presto lo tra primo e secondo decennio del-
stesso governo della Gran Bretagna, l’Ottocento, l’Europa della Restaura-
allorché, nel 1858, a diciotto anni zione, sì, ma anche l’Europa della
dal rientro in Francia del corpo di carboneria e del movimenti liberali –
Napoleone, vendette all’impero del- che, forse, Napoleone sentì più e me-
l’altro Napoleone – Napoleone III – la glio di tanti altri uomini di stato di
proprietà di Longwood House, dove il quegli anni.
grande Napoleone aveva passato «Se fossi rimasto in Egitto, sarei
gran parte della sua prigionia e che ora imperatore d’Oriente», così
ancor oggi costituisce una proprietà sembra che abbia confidato a un
della Repubblica Francese su un ter- suo collaboratore; ma a Sant’Ele-
ritorio britannico. na, confinato a Longwood House,
Non subito Napoleone capì e ac- Napoleone seppe ben capire, dopo i
cettò il destino che lo attendeva a primi mesi, che quello non era il
Sant’Elena, posta a poco meno di luogo, né era il tempo per rimpian-
duemila chilometri dall’Angola e che gere il passato e le occasioni che la
ancora per tutto l’Ottocento funzionò storia gli aveva offerto; erano, in-
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)