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                carsi  agli  studi  godendo  di  suffi-  cesse  da  contraltare  lo  scetticismo
                ciente autonomia.                   delle  magistrature:  il  censore  e  la
                   La stessa scelta più o meno obbli-  Congregazione  degli  Studi  blocca-
                gata operò Caterina Scarpellini spo-  rono l’iniziativa della Scarpellini, re-
                sando  Erasmo  Fabri,  uno  degli  al-  putando inaudito che una macchina
                lievi del suo illustre zio, l’abate Feli-  così complessa venisse descritta da
                ciano  Scarpellini.  Professore  di  “fi-  una  donna,  per  di  più  priva  di  un
                sica sacra” e direttore dell’Osserva-  ruolo  ufficiale  all’interno  della  spe-
                torio astronomico della Sapienza, fu   cola.  Solo  all’indomani  della  sua
                il  mentore  della  giovane,  che  ri-  espulsione dal laboratorio, Caterina
                chiamò a Roma come sua assistente.   ebbe modo di riscattarsi come scien-
                Si  presume  che  lo  zio  intendesse   ziata: nel 1856 fondò, finanziò e di-
                farle “ereditare” i suoi incarichi ma,   resse  una  Stazione  ozonometrico-
                contrariamente  alle  aspettative,  la   meteorologica sul Campidoglio. Lon-
                presenza  di  Caterina  all’interno   tano dall’ambiente istituzionale riu-
                dell’Osservatorio fu poco più che tol-  scì a guadagnarsi nell’intera Europa
                lerata  dalle  istituzioni  pontificie:  in   una buona fama di astronoma, im-
                seguito alla morte del congiunto, in-  pegnandosi  anche  in  campi  emer-
                fatti,  solo  la  nomina  a  custode  del   genti della ricerca scientifica, tra cui
                marito Erasmo le consentì di prose-  gli studi sull’ozono (p. 107).
                guire le ricerche in via del tutto in-  Nel  secondo  capitolo,  la  Favino
                formale  servendosi  delle  macchine   dedica  un  ampio  paragrafo  al  pro-
                appartenute all’abate.              getto della Corrispondenza meteoro-
                   Per la Scarpellini i problemi ini-  logica  telegrafica  di  Roma,  il  primo
                ziarono  allorché,  da  presenza  «uf   servizio al mondo di preavviso delle
                ficiosa  e  invisibile»,  ella  divenne   tempeste, la cui paternità è storica-
                «un’attrice (e poi una vittima)» della   mente attribuita al suo primo diret-
                trasformazione dell’Osservatorio Ca-  tore, padre Angelo Secchi. L’idea di
                pitolino in un’«infrastruttura specia-  base  della  Corrispondenza  pare  sia
                lizzata», secondo il volere del nuovo   riconducibile alla mente della Scar-
                direttore Ignazio Calandrelli (p. 85).   pellini, ma il modo spregiudicato con
                In qualità di “erede morale” dello zio   cui il Fabri le riconobbe tutti i meriti
                Feliciano, sostenitore di un approc-  dell’impresa  finirono  con  l’attirarle
                cio  meno  elitario  allo  studio  del-  accuse di plagio e col mettere seria-
                l’astronomia,  Caterina  volle  difen-  mente in discussione la sua credibi-
                derne  la  memoria,  dapprima  du-  lità all’interno della comunità scien-
                rante  una  comunicazione  pubblica   tifica;  se  la  reputazione  di  intellet-
                sul circolo di Ertel - uno strumento   tuale di Caterina non fu infine com-
                indispensabile per l’osservazione del   promessa,  fu  probabilmente  per  la
                transito  degli  astri,  installato  nelle   tenacia  con  cui  ella  difese  i  suoi
                sale  dell’Osservatorio  -,  poi  attra-  studi e per la loro validità.
                verso  la  descrizione  del  medesimo   Tornando  sulla  figura  di  Elisa-
                strumento  sulla  “Corrispondenza   betta Fiorini, l’autrice riferisce della
                scientifica”,  il  settimanale  fondato   sua  candidatura,  nel  1856,  tra  i
                dal  marito  e  da  lei  condiretto.  È  a   membri eleggibili dell’appena “rinno-
                questo punto che l’autrice mette in   vata”  Accademia  dei  Lincei.  Dalla
                risalto  come,  nella  Roma  papale,   corrispondenza  con  Adolfo  Targioni
                all’apertura di alcuni intellettuali nei   Tozzetti - fondatore dell’entomologia
                confronti  del  genere  femminile  fa-  agraria  italiana  e  “protetto”  della




                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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