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Recensioni e Schede                                              509


                    aristocratica  scienziata  -  appren-  cui,  tanto  in  vita  quanto  post  mor-
                    diamo che ella sentiva il peso di es-  tem,  furono  soggette  le  loro  “car-
                    sere  la  prima  donna  a  ricevere   riere”. Condizionate entrambe dai li-
                    quell’onore  e  che  lo  accettò  con   miti imposti da una società e da una
                    estrema  modestia,  se  non  addirit-  comunità scientifica declinate al ma-
                    tura  con  distacco.  La  sua  ammis-  schile, la Fiorini e la Scarpellini su-
                    sione ufficiale in Accademia avvenne   birono in termini diversi i complicati
                    altrettanto dimessamente, «senza la   rapporti  tra  il  Regno  italiano  e  la
                    pubblicità di una discussione collet-  Roma papale: mentre il governo pon-
                    tiva» e soprattutto senza che venis-  tificio ostacolò la patriota Caterina e
                    sero modificati gli Statuti in modo da   appoggiò l’ascrizione della Fiorini ai
                    favorire in futuro la nomina di altre   Lincei per “sfruttarla” come testimo-
                    donne  (p.  130).  Tuttavia,  l’ingresso   nianza  inequivocabile  di  progresso
                    in quella cerchia esclusiva non favorì   sociale e culturale, dopo la breccia di
                    l’accesso della Fiorini al mondo uni-  Porta  Pia  la  situazione  parve  ribal-
                    versitario. Pertanto, un po’ per scelta   tarsi. Nella Roma risorgimentale - in
                    e un po’ perché le condizioni socio-  cui, nel 1874, a un anno dalla morte
                    culturali  non  permisero  altrimenti,   dell’astronoma,  si  intese  favorire
                    ella continuò a condurre una vita ri-  l’istruzione delle donne fondando la
                    tirata,  circondata  da  pochi  e  fidati   Scuola secondaria superiore femmi-
                    amici - di cui talora cercò di favorire   nile,  diretta  dalla  patriota  Erminia
                    le carriere - e da prelati dall’alto pro-  Fuà Fusinato -, Caterina Scarpellini
                    filo  che  la  agevolarono  nel  reperi-  fu elevata a modello di «emancipazio-
                    mento di testi e strumenti di ricerca.   nismo  moderato»,  anche  grazie  al-
                    A  sostenerne  studi  e  “carriera”,  in-  l’attività che il Fabri svolse per pro-
                    fatti, furono uomini politicamente in   muoverne il ricordo pubblico; al con-
                    vista,  tra  cui  il  cardinale  Giacomo   trario, nell’intero Paese ad Elisabetta
                    Antonelli, segretario di Stato e consi-  Fiorini fu riservato l’oblio (p. 20).
                    gliere  del  papa,  e  Benedetto  Viale   La Favino interpreta l’assenza di
                    Prelà,  anch’egli  assiduo  frequenta-  una memoria pubblica per quest’ul-
                    tore di casa Fiorini-Mazzanti.      tima, da un lato, come l’epilogo “na-
                       La seconda parte dell’opera è de-  turale” di una vita da botanica con-
                    dicata  alla  gestione  della  memoria   divisa  coi  soli  “addetti  ai  lavori”,
                    delle due donne. L’autrice sfrutta la   dall’altro, come un esito dal preciso
                    gestazione  del  monumento  funebre   significato  politico.  Il  nuovo  Stato
                    in  onore  di  Caterina  Scarpellini,   non avrebbe mai potuto celebrare il
                    eretto  presso  il  Campo  Verano,  per   sistema di valori, di relazioni e di fe-
                    trattare tre temi principali, ovvero il   deltà di stampo clericale che Elisa-
                    valore  civico  che  l’amministrazione   betta  incarnava:  «fedelissima  sud-
                    di  Roma  riconosceva  alla  scienza;   dita del papa», «irredentista» e «fatal-
                    l’interpretazione  del  Risorgimento   mente neo-guelfa», il suo ricordo do-
                    come avvio di un «processo di moder-  veva  essere  “sacrificato  sull’altare
                    nizzazione del Paese»; e la riorganiz-  della Patria” (pp. 18 e 239). Gli onori
                    zazione  dell’istruzione  nel  nuovo   postumi che vennero tributati a Ca-
                    Stato unitario, con un occhio di ri-  terina  dall’Italia  unita,  invece,  non
                    guardo  verso  l’educazione  delle   furono  legati  esclusivamente  alla
                    donne  (p.  20).  In  quanto  alle  due   sua attività di scienziata: ella costi-
                    scienziate, la Favino evidenzia le sot-  tuì  l’esempio  della  “nuova  donna
                    tili  strumentalizzazioni  politiche  a   borghese”  della  società  risorgimen-



                                                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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