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Recensioni e Schede 507
na, se colta e ben inserita in una cer- tista Brocchi. Le potenzialità di Eli-
chia di studiosi, potesse essere rico- sabetta lo affascinarono a tal punto
nosciuta come una scienziata degna da convincerlo a organizzare per lei
di considerazione grazie ai risultati un corso di botanica per corrispon-
conseguiti nella sua attività. denza, grazie al quale ella, tra il 1821
È ciò che accadde a metà dell’Ot- e il 1824, poté esercitarsi nella clas-
tocento alle due figure principali at- sificazione delle specie, apprendere
torno alle quali ruota il nostro libro: la fisiologia vegetale e studiare le
la botanica Elisabetta Fiorini Maz- piante crittogame, campo che avreb-
zanti e l’astronoma Caterina Scar- be poi prediletto. Il rapporto affettivo
pellini. Il ruolo di “protagoniste” in e di profonda stima che legava i due
qualche modo attribuito alle due ben traspare dagli estratti delle let-
donne non fa dell’opera una loro bio- tere citate nell’opera: Brocchi non fu
grafia; piuttosto si tratta di «una sto- un semplice maestro per la Fiorini,
ria sociale della scienza romana e bensì un vero e proprio mentore,
delle sue pratiche nell’età del Risor- giacché le trasmise conoscenze e ri-
gimento» che, delineata alla luce sorse librarie, ma soprattutto la mise
delle esperienze delle due scienziate, in contatto con botanici illustri come
pone particolare attenzione alle reti Antonio Bertoloni ed Ernesto Mauri,
di collaborazione scientifica che con- professori rispettivamente presso
nettevano Roma al panorama inter- l’Università di Bologna e La Sa-
nazionale, ai mutamenti nel paesag- pienza, nella speranza che la aiutas-
gio urbano dovuti agli sviluppi della sero ad accedere alla formazione ac-
scienza - la costruzione di nuovi os- cademica.
servatori astronomici o di stazioni Fu proprio il Mauri a realizzare il
metereologiche, ad esempio - e agli futuro che Brocchi aveva pensato
interessi e agli strumenti degli scien- per la sua “pupilla”, trasformandola
ziati papalini (p. 17). Nel corso di cin- da allieva in un’autrice di testi scien-
que capitoli complessivi, dedicati dal tifici. Dopo essere stata inserita nel
secondo in poi alla Fiorini e alla pubblico dibattito della scienza, Eli-
Scarpellini in modo alternato, la Fa- sabetta scelse improvvisamente di
vino si sofferma anche sull’impegno sposare il conte Luca Mazzanti;
profuso da personaggi di spicco come sottolinea Federica Favino, agli
nell’ambiente pontificio affinché il occhi degli scienziati romani tale de-
talento delle donne venisse ricono- cisione dovette apparire quanto-
sciuto e valorizzato ufficialmente, in meno singolare giacché ancora im-
evidente contrasto con l’immagine di perava l’antico pregiudizio secondo
oscurantismo di cui godeva lo Stato cui il mestiere intellettuale fosse in-
della Chiesa nell’Italia liberale. compatibile con la vita coniugale.
Delle due scienziate vengono im- Eppure, la risoluzione della Fiorini
mediatamente posti in risalto i pochi costituiva il solo modo di reagire alle
elementi biografici che le accomu- limitazioni sociali dell’epoca: una
nano, la nascita nella provincia dello donna intenzionata a operare come
Stato Pontificio, l’istruzione scienti- scienziata, non avrebbe potuto far
fica impartita loro da uomini e la altro che garantirsi una solida posi-
scelta di contrarre matrimonio. Per zione all’interno della società con-
quanto riguarda Elisabetta Fiorini, a traendo un buon matrimonio, così
“iniziarla” agli interessi botanici fu il da vivere nella dimensione pubblica
famoso naturalista Giovanni Bat- senza alimentare dicerie e da dedi-
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVIII - Agosto 2021
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)