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Recensioni N.42_11 25/04/18 11:50 Pagina 194
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parte dell’attuale Sulcis-Iglesiente e gento in Sardegna. A Cagliari è pos-
ripopolano la regione da una parte sibile che esista già una confraternita
con colpevoli di delitti comuni o di degli argentieri, di cui, però, si ha
insolvenza, promettendo loro in virtù notizia certa solo nella documenta-
del trasferimento l’immunità, e dal- zione posteriore. Sotto la protezione
l’altra con minatori toscani esperti e – al pari di molte altre in Europa – di
in grado di formare maestranze locali. sant’Eligio, orefice presso la corte
Proprio grazie all’aumento dell’attività merovingia e patrono di gioiellieri,
di estrazione, nasce la città di Villa fabbri e maniscalchi, gli argentieri
di Chiesa, l’odierna Iglesias, che si cagliaritani concentrano le loro bot-
trasforma in un polo della produzione teghe nel quartiere di Castello e ini-
e del commercio dell’argento. ziano a marcare i loro prodotti ren-
Il volume presenta l’unico manu- dendone, quindi, riconoscibile la pro-
fatto superstite di questo periodo, venienza: una verifica impossibile da
un calice di una parrocchia di Monti, effettuare per Sassari, la cui produ-
in provincia di Sassari, che viene zione argentiera quattrocentesca è
trasformato in pisside, in contenitore andata quasi totalmente perduta.
delle ostie consacrate, nel corso del A partire dal Cinquecento, se-
Seicento. Si tratta di un reperto no- guendo la via degli argenti, è possibile
tevole, tanto più impressionante se ricostruire la parabola della Chiesa
si considera che per il periodo suc- sarda, la sua adesione ai dettami del
cessivo, durante il quale si compie la Concilio di Trento, l’adozione delle
conquista aragonese dell’isola e, con suppellettili necessarie all’ottimale
l’insediamento dei nuovi sovrani, si celebrazione del culto, la severità
inizia a regolamentare l’attività di delle ispezioni durante le visite pa-
estrazione e di produzione degli ar- storali prescritte dai decreti tridentini,
genti, non si può contare su alcuna il gusto assai poco provinciale degli
testimonianza materiale. La ricostru- alti prelati che operano nell’isola,
zione della diffusione di oggetti sacri sensibili alla raffinatezza stilistica ri-
e profani, utilizzati dai presuli e dai nascimentale che viene elaborata
magnati sardi, è possibile solo attra- nelle corti italiane e che, in breve
verso la documentazione scritta, che tempo, si sostituisce agli stilemi go-
comunque ci lascia intravedere la tico-catalani utilizzati fino a quel mo-
grande prosperità dei giudici del se- mento. D’altra parte, a svecchiare il
condo Trecento, dei gentiluomini ara- gusto contribuisce da un lato l’insieme
gonesi e del composito ceto mercan- composito degli argentieri, che so-
tile, di origine autoctona e corsa, ma prattutto a Cagliari annovera, accanto
anche catalana, pisana e genovese, ai sardi, catalani, maiorchini, valen-
che operava al tempo in Sardegna. zani, napoletani, dall’altra la capacità
Dal Quattrocento in poi le testi- degli argentieri isolani di instaurare
monianze dirette si fanno più nutrite relazioni di mercato anche sul conti-
e consentono, insieme alla documen- nente: i Balla, Jan de Sardinia e Gio-
tazione cartacea, di delineare con vanni di Porcis hanno una commit-
una certa chiarezza il mondo dell’ar- tenza romana, mentre Giovanni Ma-
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018 n.42
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)