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Recensioni N.42_11 25/04/18 11:50 Pagina 196
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per lo meno a Cagliari, con i punzoni borando fra la Borgogna tardo-me-
prescritti dal governo, si rivela ancora dievale e l’Italia rinascimentale.
una volta in grado di cogliere i muta- I grandi bacili d’argento testimo-
menti stilistici che maturano in Eu- niano dell’abitudine alla pulizia delle
ropa e di farsene interprete non ba- mani prima di sedersi a tavola – un
nale. Con l’analisi dell’Ottocento neo- vero e proprio rituale di purificazione
classico, si conclude il volume, che ancestrale, che serve non tanto come
offre anche, nelle sue pagine conclu- noi potremmo pensare all’eliminazione
sive, in presenza ormai di una fitta dei germi dalle mani che vanno a
documentazione sui singoli argentieri, contatto con il cibo, ma di un lavacro,
una sorta di prosopografia dei prota- ritenuto irrazionalmente in grado di
gonisti artistici del mondo dell’argento garantire che l’intero organismo sia
sardo. puro prima del desinare, in modo da
L’uso di questo pregiato materiale potere senza pericolo entrare in con-
in epoca tardo-medievale e moderna tatto con il cibo, sostanza ritenuta
non è esclusivo dei ministri ecclesia- impura. Per lo stesso motivo gli in-
stici. La sacralità degli oggetti liturgici ventari riportano stoviglie in argento
ha fatto sì che un notevole numero per banchetti, per lo meno, da dodici
giungesse fino a noi. Così, invece, persone: la nobiltà del recipiente mi-
non è occorso alla miriade di oggetti tiga l’impurità del contenuto e pre-
utilizzati dai laici. E se per rimirare i serva colui che lo consuma. Un simile
gioielli cinque-seicenteschi, è possibile discorso presiede anche alla realiz-
ammirare le opere del pittore manie- zazione della posateria, all’interno
rista fiorentino Baccio Gorini, che della quale – dal Cinquecento in poi
adorna le sue Vergini sarde di pregiate – in accordo con quanto codificato in
filigrane e di sontuosi diademi, per ambienti cortigiani continentali si
avere un’idea dei preziosi corredi da diffonde sempre più la presenza della
casa di nobildonne e nobiluomini forchetta. Abbastanza frequente è,
sardi ci si può rivolgere solo agli in- poi, la posata a due rebbi per la de-
ventari post mortem. Dai primi elenchi gustazione delle lumache.
del secondo Trecento – l’uno riferibile Argenti dorati o lisci sono, dunque,
alla casa e alla famiglia del giudice non solo emblemi della superiorità
Mariano IV d’Arborea, l’altro alla giu- sociale, oggetti necessari all’interno
dicessa Timbora di Roccabertì – a della fiera delle vanità nobiliare a ga-
quelli quattrocenteschi di don Salva- rantire rango e prestigio, ma sono
dor de Alagon, fratello del più famoso giudicate, in quanto di materiale no-
Leonardo, ultimo marchese di Ori- bile, suppellettili utili al benessere e
stano, a quelli cinquecenteschi della vengono quindi acquistate non ap-
casa privata dell’arcivescovo di Ca- pena si raggiungono le disponibilità
gliari Antonio Parragués de Castillejo economiche necessarie. Gli argenti
e via via a tutti gli altri di cui si fa poi fungono anche da beni rifugio:
menzione nel testo si evince il rispetto nei momenti di difficoltà possono es-
nelle case principesche sarde delle sere fusi e tramutarsi in liquidità
regole cerimoniali che si vanno ela- pronta a essere utilizzata per altri
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018 n.42
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)