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Gaudioso (saggi)_4  25/04/18  11:47  Pagina 48






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                    Nell’ambito dell’Europa cattolica, la storiografia che s’è, finora, occu-
                 pata delle disposizioni per l’anima (donationes, testamenta, legata pro
                                                                                    1
                 anima, pro remedio animae, pro animae redemptione, ad pias causas) ,
                 fatte in vita da coloro che volevano assicurarsi post mortem tutti i suf-
                 fragi necessari per una buona morte cristiana, ha centrato l’attenzione
                 sull’aspetto volontaristico manifestato attraverso gli strumenti della
                                                                                    2
                 mediazione notarile (testamenti, donazioni mortis causa e inter vivos) .
                 Il complesso degli atti pro anima, seppure non riferito, com’è stato rile-
                 vato dalla storiografia testamentaria, alla maggioranza della popola-
                 zione devota , suscitava, nella fase di adempimento dei lasciti a favore
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                 della Chiesa, una serie di problemi, la cui risoluzione era demandata
                 al vescovo, che, sin dalla legislazione giustinianea, assunse le funzioni
                 di vero e proprio giudice delle cause pie con la facoltà di esercitare uno
                 stretto controllo e vigilanza sull’esecuzione delle disposizioni, anche
                 informali, fatte dai testatori e dai donanti .
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                    In una siffatta prospettiva, il concilio di Trento, nella sessione XXII
                 (17  settembre  1562),  approvò  il  canone  VIII,  in  virtù  del  quale  i
                 vescovi, «in casibus a iure concessis», dovevano essere gli esecutori
                 «omnium piarum dispositionum, tam in ultima voluntate, quam inter
                 vivos», facendo adempiere «omnia, quae ad Dei cultum aut animarum
                 salutem seu pauperes sustentandos», nonostante «quacumque con-
                                                                        5
                 suetudine, etiam immemorabili, privilegio aut statuto» . La nomina
                 dei vescovi a esecutori dei legati pii, come si rileva dall’analisi degli
                 atti notarili, era, del resto, disposta dagli stessi testatori allorquando





                    1  Sulle valenze giuridico-religiose di tali forme dispositive, cfr. il classico lavoro di
                 M. Falco, Le disposizioni «pro anima». Fondamenti dottrinali e forme giuridiche, Bocca,
                 Torino, 1911.
                    2  Cfr., per il Regno di Napoli, F. Gaudioso, Domanda religiosa e mediazione notarile
                 nel Mezzogiorno moderno, Congedo, Galatina, 1999.
                    3  Com’è stato rilevato per alcune realtà territoriali, il livello di rappresentatività della
                 pratica testamentaria si sarebbe attestato tra il 4 e il 6% per il territorio vicentino e tra
                 il 12 e il 25% per la città di Vicenza, nel corso del Cinque-Seicento; tra l’8 e il 10% per
                 la diocesi di Lecce nei secoli XVII e XVIII; mentre la pratica testamentaria in Francia
                 avrebbe raggiunto un valore massimo del 15% per la città di Parigi tra il Cinque e il Set-
                 tecento. Cfr., in tal senso, S. Lavarda, L’anima a Dio e il corpo alla terra. Scelte testamen-
                 tarie nella Terraferma veneta (1575-1631), Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti,
                 Venezia, 1998 ; F. Gaudioso, Domanda religiosa e mediazione notarile cit.; P. Chaunu,
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                 La mort à Paris XVI , XVII et XVIII siècles, Fayard, Paris, 1978.
                    4  Per  questi  aspetti,  cfr.,  ora,  F.  Treggiari, Minister ultimae voluntatis. Esegesi e
                 sistema nella formazione del testamento fiduciario. I. Le premesse romane e l’età del diritto
                 comune, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 2002, pp. 226 sgg.
                    5  G. Alberigo, G.A. Dossetti, P.P. Joannou , C. Leonardi, P. Prodi (a cura di), Conciliorum
                 Oecumenicorum Decreta, ed. III, Istituto per le Scienze Religiose, Bologna, 1973, p. 740.
                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Aprile 2018       n.42
                 ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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