Page 186 - Mediterranea 43
P. 186
392 Recensioni e schede
fraghi; ma anche un silenzio voluto, anche la moglie india di Gonzalo:
secondo l’autore, per tacere l’esi- brani in cui emerge un orgoglioso
stenza di una figura scomoda e per pater familias, legato dall’amore per i
certi versi incomprensibile, come suoi figli e ormai totalmente integra-
incomprensibile era l’idea che uno tosi tra gli indigeni.
spagnolo cristiano avesse potuto Nel terzo capitolo, Menna analizza
abbandonare la sua cultura a favore quindi come la figura di Guerrero,
di un’altra, selvaggia e lontana da disegnata dalle cronache cinquecen-
Dio. In un documento scritto dallo tesche, sia stata in seguito utilizzata,
stesso Cortés nel 1534 per difendersi a volte ignorata, altre volte del tutto
nel juicio de residencia imbastito a reimpostata, nei secoli successivi. In
suo carico dal giudice Luis Ponce de alcune opere scritte a cavallo tra Cin-
León, viene invece ricordata la figura que e Seicento, essa è chiamata in
di Aguilar, e come quest’ultimo modo diverso (Muñóz Camargo scrive
avesse parlato al conquistador di un di un certo García del Pilar), o diventa
suo compagno di sventure, un certo una semplice comparsa, inglobata
Morales, che aveva preferito restare dalla figura di Jerónimo de Aguilar,
tra i Maya «perché aveva ormai la che finisce con l’assumere gran parte
pelle tatuata, le orecchie forate, una delle caratteristiche del suo compa-
moglie e dei figli» (p. 57). In un docu- gno di sventura (integrazione tra gli
mento del governatore Andrés de Indios, matrimonio, ponte tra due
Cereceda del 1536 si fa invece riferi- civiltà). Nel 1684, Antonio de Solís y
mento alla morte di un cristiano che Rivadeneyra lo accusò apertamene di
da più di vent’anni viveva tra gli indi- essere stato un ipocrita e un cinico,
geni e che era caduto in battaglia che finse amore per moglie e figli solo
combattendo al loro fianco: lo chia- per difendere lo status sociale guada-
mava Gonzalo Azora, o Aroca in gnato presso gli Indios. Tra gli storici
un’altra trascrizione. e gli archeologi del XIX e della prima
Ma fu certamente Bernal Díaz del metà del XX secolo, Guerrero tornò
Castillo, nella sua Historia verdadera sporadicamente, come figura dai con-
de la conquista de México (1568), l’au- torni indefiniti e spesso confusa con
tore che più di ogni altro contribuì a quella di Aguilar.
fissare nell’immaginario collettivo e La riscoperta di Guerrero, divenuto
nella tradizione culturale messicana simbolo ideale del Messico meticcio
la figura di Gonzalo Guerrero come e contemporaneo, è testimoniata an-
simbolo del meticciato, iniziatore di che dalla creazione di due falsi ma-
un nuovo popolo. Pur potendosi van- noscritti, entrambi databili tra il 1950
tare di essere stato anch’egli un testi- e il 1965 ma in realtà spacciati,
mone della spedizione di Cortés, anche in prestigiosi circoli accademici,
Bernal Díaz aggiunse probabilmente come le presunte memorie scritte di
alcuni dettagli inventati per dare proprio pugno da Gonzalo.
maggiore sostanza alla storia e col- Nel quarto e ultimo capitolo, si
mare i vuoti. Così si spiegano le parti conclude la trasformazione del perso-
in cui Guerrero parla in prima per- naggio in icona pop, figura divenuta
sona, o il presunto dialogo avuto tra familiare per il pubblico messicano ed
lui e Aguilar e in cui intervenne assurto a simbolo della nazione attra-
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Agosto 2018 n.43
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)