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394 Recensioni e schede
proprio dall’Italia attacca il rivale peso relativo sia l’affermazione della
Francesco I nei suoi stessi domini, architettura bastionata sia lo sviluppo
entrando in Provenza. Sempre nel dei parchi d’artiglieria. La forte crescita
1536 al di qua delle Alpi inizia il della fiscalità fu la conseguenza più
blocco di Torino, il cui problematico immediata, e larga parte occupa nel
svolgimento occupa un posto centrale volume l’analisi dell’imposizione del
nell’analisi dell’autore. Dall’assedio di mensuale e delle sua trasformazione
Torino, importante fatto strategico da tassa occasionale a riccorente, pe-
militare e in questa natura descritto raltro largamente inadeguata a coprire
da Rabà, inizia infatti uno sforzo bel- i costi crescenti della guerra; questo
lico ininterrotto cui gli strumenti seppur fosse sostenuta dall’introduzio -
della guerra non riescono più a sod- ne di nuove tasse e loro progressivo
disfare. Le vicende di quegli anni per aumento (censo del sale, pp. 202-204),
l’arte della guerra rappresentano così come i dazi, le imposizioni straor-
inoltre un autentico turnig point stra- dinarie, i prestiti dei mercanti e la
tegico: la fine del «sogno di annienta- concessione di privilegi (pp. 202-211).
mento dell’avversario, della conquista In sostanza lo sforzo bellico impe-
del suo Stato attraverso una sola bat- riale fu coronato da successo non
taglia campale, seguito dall’attacco solo perché seppe servirsi di più e
diretto della sua capitale» (p. 54). meglio della fiscalità di guerra, di
Questa acquisizione è solo una truppe, artiglieria, guastatori, che
delle numerose considerazioni tecni- alla prova dei fatti si sarebbero rive-
co-militari che smontano interpreta- lati fattori non risolutivi. La parte di
zioni e impressioni consolidate (viene Cesare trovò le ragioni vincenti
sottolineata ad esempio la netta su- soprattutto nella capacità di coinvol-
periorità della difesa sull’offesa, p. gere i vari soggetti e i loro interessi
122), considerazioni che l’autore espli- nella propria causa, attuando una
cita e formalizza sulla base della co- vasta e ben regolata azione di «con-
noscenza di un’ampia messe docu- cessione a privati di privilegi cespiti
mentaria prodotta sia dal potere cen- rendite, nei quali si saldavano la con-
trale ispano-imperiale che dai poteri tropartita per i servizi effettivamente
periferici e territoriali. Su questo pia- resi alla causa imperiale e la conces-
no, Rabà cerca inoltre di fornire una sione dei mezzi indispensabili per
prospettiva che guardi alle strategie continuare a prestarli» (p. 199). Nella
e esiti del conflitto permanente anche strategia di affermazione imperiale il
dal campo francese, e questo consente riconoscimento giurisdizionale come
di rendere ragione di una opposizione moneta di scambio diventa centrale
tenace, per larghi momenti vincente, e tale azione, insieme di guerra e di
nei confronti degli Asburgo. Ma ancora governo, viene giustamente indivi-
di maggiore interesse nello sviluppo duata più volte come significativa:
del volume è che la guerra abbia av- sia in riferimento ai medi e grandi
viato una dinamica che trascende la signori rurali (p. 54), sia nell’ambito
gestione militare, configurando un delle giurisdizioni cittadine relativa-
nuovo livello o spazio politico, come mente a «tutto un ceto medio e medio
Rabà dimostra con una lettura inno- alto di tecnici del diritto, i conti pala-
vativa e non ovvia, dove assumono tini, legittimati ad esercitare la pro-
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Agosto 2018 n.43
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)