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406 Recensioni e schede
di non poter onorare i loro impegni stanco di spendere per contrastare
contrattuali, si decise di liberalizzare le frodi, si fece dare in concessione
il mercato. Il primo ad adottare questa alcune terre dalmate da mettere a
misura fu, negli anni Cinquanta, lo coltura, arrivando a produrre in pochi
Stato Pontificio, il che provocò una anni quasi 1.000 balle di tabacco.
reazione da parte del Granducato di I venti rivoluzionari in pochi anni
Toscana – inizialmente danneggiato portarono ovunque forti e repentini
dalla liberalizzazione romana –, dove stravolgimenti. L’abolizione di ogni tipo
la privativa fu prima assunta dallo di fiscalità, che «sull’onda dell’entu-
Stato (1768) e poi definitivamente siasmo di una palingenesi considerata
abolita (1789), e da parte del Regno ormai prossima» venne perseguita in
di Napoli, il quale prima ribadì la molti luoghi della penisola, fu seguita
normativa in materia di contrabban- in taluni casi dalla reintroduzione
do, ma infine adottò anch’esso la so- della privativa: come in Lombardia,
luzione liberista. Torino, Genova e alla fine del 1796, dove sebbene fosse
Milano optarono invece per una ge- riconosciuta ormai come «sconvenien-
stione statale della produzione e del te», associata all’«annichilito monar-
commercio: nel primo caso la linea chico governo», venne giustificata «a
ebbe successo, anche grazie all’im- fronte di tanti impegni che a questo
portazione di tecnici stranieri e a Stato s’affacciano». A chi sottolineava
operazioni di spionaggio industriale i problemi di bilancio si opponeva con
che permisero di migliorare notevol- forza chi – negli ambienti democratici
mente la qualità del tabacco rapé – insisteva sull’iniquità e sull’«odiosità»
prodotto in Piemonte; ma anche nella dei monopoli; ma nel clima politico
Repubblica di San Giorgio le entrate più stabile creatosi con l’istituzione
aumentarono solo con l’intervento della Repubblica Italiana nel 1802 eb-
dello Stato e grazie al ricorso a tecnici bero facilmente ragione i fautori del
competenti nella «manifatturazione», risanamento finanziario: in testa il
nella fattispecie un olandese, poi ac- ministro delle finanze Giuseppe Prina,
cusato di falsificazioni dai Savoia; che oculatamente affidò la Regia fab-
mentre a Milano si concentrò la pro- brica ambrosiana (ricostruita presso
duzione nella «Regia fabbrica», e le l’ex convento di Santa Teresa) all’im-
autorità statali controllarono l’intera prenditore comasco Stefano Majnoni,
filiera del tabacco, dall’importazione ottenendo un raddoppiamento degli
dalle piazze greche e balcaniche alla utili della privativa nel breve volgere
rivendita al minuto nelle province, di un lustro, e organizzò una moderna
con prezzi uniformi per tutto lo Stato. guardia di finanza – con nuovi criteri
Seguendo quanto aveva consigliato di reclutamento – alle dirette dipen-
Ludovico Antonio Muratori nella sua denze del suo ministero. Monopolio di
opera Della pubblica felicità, molti Stato e corpo adibito al perseguimento
Stati italiani decisero inoltre di pun- dei reati finanziari: erano gettati i semi
tare sulla coltivazione del tabacco; e della futura organizzazione italiana in
in questo campo si distinse Venezia, materia di tabacco.
dove l’acuto appaltatore Girolamo È davvero un piacere presentare
Manfrin (qui la privativa sopravvisse questo lavoro: solido, serio, ben co-
fino alla caduta della Repubblica), struito, ancorato alle fonti ma al tem-
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Agosto 2018 n.43
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)