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558 Renzo Sabbatini
loniero capo della Republica fu dato publicamente un tal titolo nelle udienze
alli cavalieri venuti più volte a complire con gl’Eccellentissimi Signori. Onde
non vediamo come possa con tutta verità asserirsi che un tal titolo non siasi
praticato se non da persone particolari senza alcuna notizia o consenso del
governo, parendo perciò a noi che un tasto sì geloso non vada toccato punto,
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o almeno accennato solo sub nuce con gran cirscospezzione .
Come si vede, è solo quando viene messo alle strette, a distanza di
un anno, che il vertice della Repubblica prende coscienza dell’azzardo
politico consumato nell’estate 1722 – pur tra accese discussioni, taci-
tate solo dal riferimento alla fede cattolica del Pretendente e in nome
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di Dio . Il memoriale delle Differenze presentava un elenco (un po’
burocratico) di precedenti giustificativi, tra i quali l’attenzione a non
rispondere in scritto alla lettera di partecipazione inviata da Giacomo
in occasione della nascita del primogenito, episodio inopportuno da rie-
vocare, a giudizio dei sei, perché poteva dare «motivo al signor inviato
di rimproverarci di nuovo, che la Republica non si è regolata nel caso
presente con quella prudenza che ha dimostrata in altre congiunture,
havendo dopoi variato massime, e dato nell’occhio al mondo con passi
troppo avanzati». Semmai la nuova relazione suggerisce di ricordare le
accoglienze riservate da Lucca alla principessa vedova di Carignano e
al principe suo figlio, al principe di Modena, alla principessa Violante,
facendo notare la differenza con quanto avevano praticato col re di
Danimarca. Ma la carta più significativa si propone di giocarla per con-
quistare definitivamente alla causa l’inviato Molesworth: il «passo fatto
dalla Republica di rimuovere dal suo posto il commissario del Bagno
alla notizia havuta che havesse tentato di fare al medesimo qualche
ricerca disdicevole al suo carattere». Il riferimento è al diverbio sulle
armi personali (al quale si è fatto cenno): niente di particolarmente
grave, ma in questo momento fa gioco ai governanti utilizzare il troppo
scrupoloso commissario come capro espiatorio. Certamente – si
osserva nella relazione – il diplomatico inglese avrà già avuta la notizia,
ma il ripetergliela in questa lettera
partorirà due ottimi effetti: il primo di raddolcire l’animo dell’inviato, che ne
fece gran doglianze, e forse da tal puntura prese il motivo di risvegliare doppo
un anno la presente querela; l’altro di far conoscere a Londra l’attenzione e
stima della Republica verso un ministro del Re Giorgio […] E tutto insieme con-
tribuirà (come ci giova di sperare) a rimetter la Republica nella buona grazia
49 Ibidem, p. 530.
50 Vedi Sabbatini, Una Repubblica tra due re. La visita a Lucca del pretendente Stuart
cit., in particolare le pp. 112-113.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Dicembre 2018 n.44
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)