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Sabbatini (saggi)_5 14/12/18 09:32 Pagina 553
Una repubblica tra due re: la Declaration di Giacomo Stuart 553
puntura e disgusto all’animo del re Giorgio possessore della corona
d’Inghilterra». Dovrà essere di persona lo stesso Orsucci, senza l’inter-
mediazione dell’abate Niccolini, a convincere Molesworth della corret-
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tezza della Repubblica .
Il carteggio di Orsucci con il cancelliere delle Differenze documenta
il particolare attivismo dell’ambasciatore. Già il 10 agosto invia un
nuovo dispaccio con alcune precisazioni rispetto al giorno precedente:
Parmi che in detta mia lettera equivocassi nel dire non essersi nel consiglio
di Londra resoluto in ordine a ciò cosa alcuna fin all’hora, quando dovevo dire
che, secondo un conto che ne dava all’inviato un ministro della reggenza,
restava sospesa la resolutione fino all’apertura del libero commercio con le pro-
vincie meridionali di Francia. [Niccolini] mi confermò haverli l’inviato Malewort
discorso di ciò di proposito, come di cosa che meritasse reflessione; che non
l’haveva fatto con me per non darmi la prima volta che mi vedeva in una piena
conversatione novità di disgusto, ma che fattaci poi più seria consideratione
non haveva voluto che il suo silenzio pregiudicasse alla Republica nostra, alla
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quale desiderava ogni vantaggio .
Nel frattempo Molesworth – inseguito dalle lettere di Orsucci 35 – ha
lasciato Firenze per rientrare a Torino: da Livorno si imbarcherà per
Genova e da lì raggiungerà la sua sede. Già l’11 agosto il Consiglio aveva
anche chiesto al Magistrato dei Segretari – il ristretto e potente apparato
di controllo della moralità e dell’ordine pubblico, centrale di spionaggio
interno ed estero – di indagare su chi avesse avuto contatti col Mole-
sworth durante la sua permanenza a Bagni di Lucca. E qualche senatore,
33 «Nella venuta di detti Prencipi la Republica non fece altro passo che quello solito
praticarsi da essa in ogni congiuntura con tutti i Prencipi e loro ministri, che vengono
ad onorare la sua città, facendoli presentare regali di commestibili in nome publico, men-
tre per il rimanente furono alloggiati… in case private e serviti da persone private, e con
essersi trattati a proprie spese, né avendo havuto colloquio alcuno col Magistrato
supremo della Republica, né essendo stati serviti da publiche livree, o assistita da guar-
die, né salutati da fortezze, né ricevute altre simili dimostrazioni che potessero qualificarli
sopra il puro essere di Prencipi» (ibidem).
34 Differenze 382, Lettera di Orsucci, Firenze 10 agosto 1723.
35 «Detto inviato parte di Livorno a giorni… per la sua residenza di Torino, facendo la
strada di Genova, e però sul dubbio che vi si possa trattenere qualche giorno indirizzerò
colà la mia lettera a qualche amico, acciò ne segua il pronto recapito quando vi si trovi
ancora, o quando sia partito resti spedita a Torino, per dove pure si scrive il martedì
sera» (ibidem, Lettera di Orsucci, Firenze 14 agosto 1723). «Scrivo questa sera a dirittura
a Torino, dove ho inteso di Genova essersi già incaminato il giorno de 10» (ibidem, Lettera
di Orsucci, Firenze 17 agosto 1723). A Molesworth ho scritto secondo gli ordini, «doveva
in questo giorno cadere la risposta, che non ho havuta, ma spero mi verrà nella setti-
mana ventura, e caso non volesse rispondere prima di darne parte in Inghilterra, crederei
mi facesse dire qualche cosa dall’abbate Nicolini» (ibidem, Lettera di Orsucci, Firenze 31
agosto 1723).
n.44 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XV - Dicembre 2018
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)