Page 16 - mediterranea 45
P. 16
Vannì (saggi)_1 19/04/19 17:28 Pagina 13
Tra pratiche caritative e radicalizzazione dottrinale. Bartolomeo Stella... 13
Emblematico è il caso di Gaetano Thiene il quale fu a lungo seguace
del controverso frate domenicano Battista da Crema (che successiva-
mente fu maestro di perfezione di Zaccaria e ispiratore delle prime
comunità di barnabiti e angeliche), prima di passare sotto l’influenza
di Carafa, principale animatore dell’Inquisizione romana e convinto
assertore della necessità di una riforma intransigente e repressiva della
Chiesa. Del resto, furono proprio i teatini della prima generazione a
controllare, investigare e a volte denunciare persone, organizzazioni e
istituti, come i membri delle confraternite di carità, i gesuiti o i barna-
11
biti . Inoltre, al fine di non incrinare l’omogeneità del fronte dei rifor-
matori, la figura di Carafa è stata a lungo collocata sullo stesso piano
di alcuni ecclesiastici che egli aveva recisamente avversato, a volte
anche in modo esplicito. In alcune ricostruzioni lo troviamo infatti
vicino alle posizioni di Gian Matteo Giberti, Gasparo Contarini o Regi-
nald Pole, salvo poi distaccarsi da loro una volta ottenuto il controllo
del Santo Ufficio . In verità, fin dagli anni venti del Cinquecento egli
12
proponeva una riforma che intendeva esaltare l’autorità e la centralità
della santa sede, spazzare via gli eretici e mostrare il pugno duro nei
confronti di chi li proteggeva e di chi, all’interno della curia, manife-
stava idee ireniche cercando di trovare un accordo con il fronte lute-
rano. Fu proprio questo suo progetto, insieme con i comportamenti da
lui messi in atto per realizzarlo, a creare i presupposti per lo scontro
contro i cardinali imperiali appartenenti allo schieramento degli «spi-
rituali» che avvenne a partire dagli anni quaranta del Cinquecento. Uno
scontro originato da differenti visioni di riforma della Chiesa che si
radicalizzarono dando luogo a un intenso conflitto che avrebbe decre-
tato, seppure a fasi alterne e per certi versi effimere, vincitori e vinti.
Muovendosi sul confine di storie contraddittorie e financo contrap-
poste, questo articolo intende ripercorrere la parabola religiosa e umana
di Bartolomeo Stella, il suo passaggio dalla pratica caritativa alla radi-
calizzazione dottrinale. La sua vita fu per certi versi esemplare. Egli
attraversò infatti tutti i grandi cambiamenti che in circa cinquanta anni
portarono dalla inquietudine religiosa di primo Cinquecento ai presup-
posti della sistematizzazione tardo cinquecentesca. Un’intensa ricerca
di stimoli spirituali lo condusse verso differenti esperienze, in apparenza
contraddittorie, tra le quali la partecipazione alle attività del Divino
11 Sulle origini dei teatini, sulle loro attività e sul ruolo di primo piano avuto da Gian
Pietro Carafa nella fondazione si rimanda a A. Vanni, «Fare diligente inquisitione» cit.
12 Si veda per esempio P. Simoncelli, Evangelismo italiano del Cinquecento. Questione
religiosa e nicodemismo politico, Istituto Italiano per l’Età Moderna e Contemporanea,
Roma, 1979, p. 47. Sulla categoria storiografica dell’evangelismo si rimanda a S. Peyronel
Rambaldi, Ancora sull’evangelismo italiano: categoria o invenzione storiografica?, «Società
e storia», XVIII (1982), pp. 935-967.
n.45 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Aprile 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)