Page 134 - 1
P. 134
402 Antonio Vertunni
di primo piano nelle dinamiche devozionali della città di Roma. Per la
sua importanza nel panorama religioso romano è stata definita da
Luigi Fiorani come una “cerniera” tra passato e presente, ossia come
momento di passaggio da una religiosità vissuta in modo intimistico
ad una religiosità “pubblica”, che aveva necessità di mostrarsi alla
città attraverso feste e processioni . Proprio in quegli anni la confra-
74
ternita aveva ottenuto importanti riconoscimenti da papa Gregorio XIII
e poteva contare con un gran numero di affiliati. La presenza delle
insegne, oltre alla vicinanza fisica al luogo in cui questa aveva la sua
sede, può far supporre che Alonso de Ponte fosse membro anche di
questa confraternita.
Anche i testi presenti nella sua casa rivelano alcune tendenze reli-
giose e devozionali. Oltre a «una exposition del nuebo y viejo Testa-
mento» si trovano «las Revelationes de Sancta Brigida» , di cui ab-
75
biamo fatto cenno nelle pagine precedenti. Si tratta di Santa Brigida
di Svezia, stabilitasi a Roma nel 1349, dove morì nel 1373 dopo lunghi
pellegrinaggi in giro per l’Europa. Fu canonizzata nel 1391 da papa
Bonifacio IX. Durante la sua vita ebbe una serie di “rivelazioni” che
furono poi raccolte in otto volumi dal suo padre spirituale. Alla sua
morte il suo corpo, prima di essere trasferito in Svezia, fu deposto nella
chiesa di San Lorenzo in Damaso, mentre a Roma rimasero alcune sue
reliquie nel monastero di San Lorenzo in Panisperna. Il suo culto a
Roma era molto diffuso, soprattutto se si tiene conto che la sua casa,
dove ancora oggi vi è la curia generalizia dell’Ordine da lei fondato, si
trovava a piazza Farnese, importante centro di vita cittadina.
La biblioteca di Alonso de Ponte comprendeva opere di diversa na-
tura, tra cui un “vocabulario” del celebre umanista Antonio de Nebrija
e i Comentarios sobre la sal pubblicati per la prima volta nel 1572 da
Bernardino Gómez Miedes . Numerosi testi, come «las Epistolas de
76
Marco Tulio Ciceron con comentario» e altri, dimostrano invece i suoi
77
gusti classicheggianti. Nella sua abitazione si trovavano anche tre qua-
dri, tutti a carattere religioso: due di “Nuestra Señora”, in legno e in
rame, e uno «con la figura del Cristo» . Come ha segnatato Patrizia
78
Cavazzini, il collezionismo di quadri nella Roma del Cinquecento non
sembra essere un fenomeno particolarmente diffuso. Si evidenzia solo
alla fine del secolo per poi conoscere una progressiva espansione nel
74 L. Fiorani, «Charità et pietate». Confraternite e gruppi devoti nella città rinascimen-
tale e barocca, in L. Fiorani, A. Prosperi (a cura di), Roma, la città del papa. Vita civile e
religiosa dal giubileo di Bonifacio VIII al giubileo di papa Wojtyla, Einaudi, Torino, 2000,
pp. 431-476.
75 Asc, Archivio Urbano, Sez. I, vol. 455, c. 71r.
76 Ivi, c. 71r.
77 Ivi, c. 71v.
78 Ivi, c. 68v.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)