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Alonso De Ponte, agente e procuratore spagnolo a Roma alla fine del sec. XVI 397
Alonso de Ponte svolse la funzione di procuratore per ottenere l’ag-
gregazione di ben due confraternite spagnole. Una è la confraternita
della “Quinta Angustia” ubicata nel piccolo centro di Villaramiel, nella
diocesi di Palencia, che si aggregò all’arciconfraternita romana della
Resurrezione il 3 marzo 1594 . L’altra è la confraternita granadina di
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Nostra Signora della Soledad, aggregatasi nel settembre dello stesso
anno. Questa confraternita, le cui origini ancora oggi sono poco note,
tre anni prima aveva ottenuto l’aggregazione all’arciconfraternita ro-
mana di Santa Maria dell’Orazione e Morte, fondata nel 1530 con una
forte ideologia assistenziale . L’aggregazione permetteva alle confra-
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ternite di poter godere delle indulgenze e dei privilegi di cui godeva
l’arciconfraternita “madre”, ma era anche ricercata, soprattutto nella
seconda metà del Cinquecento, come strategia per aggirare il controllo
delle autorità ecclesiastiche locali. Emblematico, a questo proposito, è
proprio il caso granadino, studiato in profondità da Miguel Luis López-
Guadalupe Muñoz. Proprio per mettere freno ad alcuni eccessi nelle
pratiche religiose confraternali, e dunque per evitare che queste po-
tessero sfuggire alla sua giurisdizione, con un provvedimento del 1597
l’arcivescovo di Granada proibì le uscite processionali di tutte le con-
fraternite, eccetto delle tre più antiche . Tra queste vi era proprio la
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confraternita della Soledad, terza confraternita penitenziale fondata a
Granada dopo la Reconquista.
Ma tornando al tema delle aggregazioni, sappiamo che in queste
dinamiche un ruolo di primo piano era svolto dai procuratori, scelti
dai confratelli e veri e propri intermediari tra Roma e le città della Spa-
gna in cui queste confraternite avevano sede. Si trattava spesso di
membri di spicco della nazione spagnola a Roma, ben inseriti nel con-
testo sociale della città, e in contatto con gli ambienti della Curia pon-
tificia. Il ruolo di questi procuratori è d’altronde evidente scorrendo
l’indice delle numerose confraternite aggregate all’arciconfraternita ro-
mana della Resurrezione . Alla luce delle evidenze documentali che
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abbiamo menzionato, possiamo immaginare che si fossero creati dei
contatti tra Juan Enríquez de Herrera e Alonso de Ponte, maturati
51 Bass, Ms. 151, f. 97r.
52 Asvr, Santa Maria dell’Orazione e Morte, b. 888. Si vedano anche F.J. Crespo
Muñoz, A.S. Crespo Guijarro, Nuevos datos históricos sobre la Cofradía de la Soledad y
Descendimiento del Señor de Granada en el siglo XVI, «Chronica Nova», n. 42 (2016), pp.
197-216, e A. Serra, L'arciconfraternita di S. Maria dell'Orazione e Morte nella Roma del
Cinquecento, «Rivista di storia della Chiesa in Italia», vol. 61, n. 1 (2007), pp. 75-108.
53 M.L. López-Guadalupe Muñoz, La Semana Santa contrarreformista. Conflicto y con-
trol de las procesiones andaluzas de finales del siglo XVI, in E. Martínes Ruiz, (a cura
di), Madrid, Felipe II y las ciudades de la monarquía, vol. III, Vida y cultura, Editorial
Actas, Madrid, 2000, pp. 417-428.
54 Un elenco di queste confraternite e dei rispettivi procuratori lo si può trovare in
Bass, Ms. 151, ff. 91r-100r.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)