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                on the other hand, is the context of political and religious limitations and discrimination exer-
                cised by the authorities of the respective territories. Rather, the arrival of emergency conditions,
                dictated by famines or war events, such as the passage of troops, seems to constitute a terrain
                in which some of the main Jewish merchants of the State managed to activate the relational
                and economic resources necessary to supply the cities of the cereals necessary for the survival
                of populations.

                KEYWORDS: Jewish Minority; Adriatic Sea; Grain; Papal State; Trade.


                1. Introduzione

                   Questo saggio indaga il nesso fra mercanti ebrei e commercio del
                grano. L’ipotesi di rintracciare gli elementi specifici, connessi alle ca-
                ratteristiche di una minoranza discriminata, che mettano in collega-
                mento la rete mercantile ebraica e il commercio dei cereali e delle so-
                stanze alimentari in generale, trova una risposta articolata. Il contri-
                buto si divide in due parti: nella prima (paragrafi 2 e 3) ricorrendo a
                fonti  d’archivio  inedite,  oltre  all’ampia  discussione  della  letteratura
                esistente, si mostrerà il ruolo svolto dai mercanti ebrei nel commercio
                dei cereali e del frumento in particolare. Sarà evidenziato come le ca-
                ratteristiche stesse del mercato granario ben si associno ai tratti propri
                dei network mercantili ebraici, discutendo al contempo l’influenza che
                il contesto politico e religioso in cui questa minoranza si trovò a ope-
                rare incise sul ruolo svolto dagli ebrei nella movimentazione sul piano
                regionale e sovraregionale delle derrate. In breve, ciò farà emergere
                come le implicazioni connesse con il funzionamento delle reti mercan-
                tili, ovvero la capacità di far circolare informazioni e merci, così come
                la capacità di intessere rapporti con le autorità locali, indispensabili
                per  poter  ottenere  licenze,  concessioni,  commesse,  costituirono  un
                tratto distintivo non solo per i mercanti ebrei.
                   Specifico del mondo ebraico, invece, fu il contesto di limitazioni e di
                discriminazione politica e religiosa esercitata dalle autorità dei rispet-
                tivi territori seppure a intensità differente e variabile. In questa ottica,
                è interessante indagare le circostanze che hanno consentito ad alcuni
                mercanti di ricoprire un ruolo strategico nelle dinamiche di approvvi-
                gionamento di città o Stati. Il caso qui preso in considerazione costi-
                tuisce un esempio di rilievo: lo Stato della Chiesa, nel suo versante
                adriatico. L’approfondimento di alcuni casi specifici, quello di Ancona,
                di Bologna e di Ferrara, consente di affermare che l’impegno degli ebrei
                nel commercio dei cereali non fosse centrale. Nessuna particolare pre-
                dilezione, dunque, per questa tipologia merceologica animava gli affari
                di questa minoranza (paragrafo 4). Appare piuttosto l’arrivo di condi-
                zioni di emergenza, dettate da carestie o eventi bellici, come passaggi
                di truppe, a costituire un terreno in cui alcuni tra i principali mercanti
                ebrei dello Stato riuscivano ad attivare le risorse relazionali ed econo-





                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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