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Luca Andreoni, Giulio Ongaro

                    MERCANTI DI ULTIMA ISTANZA? EBREI E COMMER-
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                    CIO DEL GRANO IN ADRIATICO (XVIII SECOLO)*

                                                             DOI 10.19229/1828-230X/55092022


                    SOMMARIO: L’articolo analizza il ruolo dei mercanti ebrei nel commercio del grano nello spazio
                    mediterraneo del XVIII secolo, con un approfondimento sul caso dello Stato della Chiesa e del
                    medio Adriatico. L’interrogativo di partenza è il seguente: è possibile individuare (se vi siano)
                    degli elementi peculiari, connessi alle caratteristiche di una minoranza discriminata, che met-
                    tano in collegamento la rete mercantile ebraica e il commercio dei cereali e dei prodotti alimentari
                    in generale? La capacità di far circolare informazioni e merci costituisce un fattore determinante,
                    non solo per i mercanti ebrei; altrettanto centrale appare la capacità di intessere rapporti con le
                    autorità locali, indispensabili per poter ottenere licenze, concessioni, commesse. Specifico del
                    mondo ebraico, invece, è il contesto di limitazioni e di discriminazione politica e religiosa eserci-
                    tata dalle autorità dei rispettivi territori. Appare piuttosto l’arrivo di condizioni di emergenza,
                    dettate da carestie o eventi bellici, come passaggi di truppe, a costituire un terreno in cui alcuni
                    tra i principali mercanti ebrei dello Stato riuscivano ad attivare le risorse relazionali ed econo-
                    miche necessarie per rifornire le città dei cereali necessari alla sopravvivenza delle popolazioni.

                    PAROLE CHIAVE: Minoranza ebraica; Adriatico; Grano; Stato della Chiesa; Commercio.


                    MERCHANTS OF LAST RESORT? JEWS AND WHEAT TRADE IN THE ADRIATIC (18TH CENTURY)

                    ABSTRACT: The article intends to analyze the role of Jewish merchants in the grain trade in the
                    Mediterranean area of the eighteenth century, with a focus on the case of the Papal States and
                    the middle Adriatic Sea. The starting question is the following: is it possible to identify (if there
                    are any) specific elements, connected to the characteristics of a discriminated minority, which
                    connect the Jewish mercantile network and the trade in cereals and food products in general?
                    The ability to circulate information and goods is a determining factor, not only for Jewish mer-
                    chants; equally central appears to be the ability to establish relationships with local authorities,
                    which are essential for obtaining licenses, concessions and orders. Specific to the Jewish world,


                       * L’articolo è frutto di una comune riflessione dei due autori, che ne condividono la
                    responsabilità. I paragrafi 2, 3 e 4 sono stati scritti da Luca Andreoni, mentre i paragrafi
                    1, 5 e 6 da Giulio Ongaro. Corresponding author: Luca Andreoni.
                       Abbreviazioni usate: Accimp: Archives de la Chambre de Commerce et d’Industrie
                    de  Marseille-Provence;  Asan:  Archivio  di  Stato  di  Ancona;  Asbo:  Archivio  di  Stato  di
                    Bologna; Acan: Archivio storico del Comune di Ancona; Ascfe: Archivio storico del Co-
                    mune di Ferrara; Aap: Archivio Apostolico Vaticano.
                       Unità di misura: con l’intento di garantire una maggiore leggibilità e comparabilità
                    dei dati, qui si è scelto di riportare tutti i valori relativi ai cereali ad ettolitri, secondo le
                    seguenti equivalenze, basate su A. Martini, Manuale di metrologia, ossia Misure, pesi e
                    monete in uso attualmente e anticamente presso tutti i popoli, E. Loescher, Torino, 1883,
                    pp. 33, 92, 205, 207, 395, 563, 597-598: 1 staio di Trieste è equivalente a 0,86812 hl;
                    1 moggio di Ferrara a 6,218584 hl; la corba bolognese a 0,7865 hl; 1 rubbio anconitano
                    a 2,80648 hl; 1 staio di Ragusa a 1,110896 hl; 1 sacco fiorentino a 0.73088586hl; 1
                    tomolo del Regno di Napoli a 0.553189hl; 1 mina genovese a 1.16531806hl; 1 migliaro
                    pontificio equivale a 1000 libbre (misura di peso invece che di capacità di aridi, come
                    quelle menzionate sopra): operando così una proporzione con il rubbio, che vale 640
                    libbre e 2,80648 hl, si ottengono 4,385125 hl.


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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