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                sterminata . Grazie alle ricerche di J.-M. Ticchi, poi, è stato studiato
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                nel dettaglio anche il lato ‘romano’ della vicenda, con una ricostruzione
                minuziosa del viaggio e della permanenza del papa a Parigi nel 1804-
                1805 .
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                   Anziché concentrarsi sul soggiorno del pontefice nella capitale fran-
                cese e sugli eventi ad esso collegati, questo articolo vuole fare un passo
                indietro e indagare le negoziazioni attraverso cui tale viaggio era stato
                concordato, fra maggio e ottobre 1804. Si ricostruiscono il ruolo gio-
                cato dai singoli (diplomatici, cardinali, fino al segretario di Stato e al
                papa) e le opzioni teologiche ed ecclesiologiche da cui essi prendono le
                mosse, secondo un indirizzo metodologico affermatosi negli ultimi de-
                cenni nell’ambito degli studi sul Papato e sulla Curia romana . Tramite
                                                                          3
                l’analisi  minuta  delle  fonti  diplomatiche  disponibili,  si  vogliono  far
                emergere i principali enjeux della vicenda, frammento della più grande
                questione dei rapporti fra Napoleone e la Chiesa di Roma. In partico-
                lare, si sfrutta nel presente contributo un insieme di carte inedite riu-
                nite nel Codice Rossiano 1172 della Biblioteca Apostolica Vaticana: in
                questo volume sono inseriti vari documenti, originali o in copia, delle
                trattative preliminari al viaggio di Pio VII a Parigi, alcuni dei quali stral-
                ciati dalla documentazione ufficiale definitiva.


                2. Le trattative confidenziali

                   Il 3 maggio 1804 il Tribunato approva la mozione presentata dal
                tribuno Jean-François Curée, che chiede il titolo di imperatore per Na-
                poleone Bonaparte e l’ereditarietà della carica imperiale nella sua fa-
                miglia.  Il  18  maggio  seguente,  il  Senato  conferma  definitivamente
                quanto proposto: si tratta del logico sbocco di quattro anni di progres-
                siva  «monarchisation  de  la  République» .  Un  plebiscito,  svoltosi  nei
                                                       4
                mesi successivi e i cui risultati saranno proclamati il 30 novembre,
                aggiunge la sanzione popolare a quella delle istituzioni.




                   1  Fra i tanti lavori degli ultimi due secoli, ci si limita a citare H. Gaubert, Le sacre de
                Napoléon I er , Flammarion, Paris, 1964; J. Cabanis, Le Sacre de Napoléon: 2 décembre
                1804, Gallimard, Paris, 1970; T. Lentz (dir.), Le Sacre de Napoléon, Nouveau Monde,
                Paris, 2003. Sulle negoziazioni, dal punto di vista francese, A. Latreille, Napoléon et le
                Saint-Siège  (1801-1808).  L’ambassade  du  cardinal  Fesch  à  Rome,  Félix  Alcan,  Paris,
                1935, pp. 291-332.
                   2  J.-M. Ticchi, Le voyage de Pie VII à Paris pour le sacre de Napoléon (1804-1805).
                Religion, politique et diplomatie, Honoré Champion, Paris, 2013.
                   3  Cfr. le considerazioni di R. Regoli, Ercole Consalvi. Le scelte per la Chiesa, Pontificia
                Università Gregoriana, Roma, 2006, pp. 12-16.
                   4  T. Lentz, Le Grand Consulat (1799-1804), Fayard, Paris, 1999, p. 481.



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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