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«Non vi è esempio in diciotto secoli di simili mosse» 493
È col più vivo dolore, che il Cardinal Segretario di Stato si vede costretto
dal tenore della Nota di V[ost]ra Eminenza in data dei 25 Ag[ost]o a rispondere
nel tenore, che la giusta difesa della sua condotta gli rende assolutamente
indispensabile.
Egli deve a Sua Santità, al Governo Francese, ed a se stesso di portare fino
alla evidenza la dimostrazione della legittimità del suo procedere, e di non
lasciar sussistere il minimo dubbio di tergiversazione, e di mancanza di fede,
e di riguardi nell’affare, di cui si tratta. Il suo proprio onore vi è troppo impe-
gnato, e V. E. conosce troppo bene, che l’onore non si sacrifica a nessuno 106 .
Più avanti Consalvi aggiungerà «chiunque ha caro l’onore (che è più
caro della vita) perdonerà al sottoscritto la lunghezza di questa
nota» 107 . Si manifesta con forza la personalità del segretario di Stato,
che si scontra con quella del cardinale ambasciatore, e da questione
privata assume così rilievo diplomatico. C’è un’evidente frattura fra i
due principi della Chiesa, personale ancora prima che teologica, che
avrà ripercussioni oltre questo episodio. Non è peregrino ipotizzare che
proprio in questi tesissimi giorni d’agosto sia da rintracciare l’origine
della decisa ostilità di Fesch per Consalvi, che sarà una delle motiva-
zioni della caduta in disgrazia del segretario di Stato presso Napoleone
meno di due anni dopo.
Sul breve termine, però, questa schermaglia non ha conseguenze.
Che si dovesse andare a Parigi era chiaro fin dall’inizio, sia al pontefice
e al suo segretario di Stato che al collegio cardinalizio. Si devono solo
trovare le frasi corrette per mettere d’accordo tutti, e i dissapori allun-
gano, ma non bloccano, i negoziati. Alla fine, per i punti ideologica-
mente inconciliabili, si adotta la soluzione che ha già permesso di con-
cludere le trattative per i concordati francese e italiano: il silenzio.
Sono riprese le note del 16 e del 17 agosto e le porzioni riguardanti i
vescovi ex-costituzionali sono ridimensionate, in modo da eliminare
tutto quanto possa urtare una delle due parti. Nella nota di Consalvi
del 16 agosto (che viene postdatata al 28 agosto, obliterando la prima
nota in tale data), il paragrafo sui vecchi costituzionali diventa:
Ha parimenti richiamato l’attenzione di Sua Santità ciò, che si enuncia
nella nota del Signor di Talleyrand sul proposito di alcuni dei Vescovi già co-
stituzionali. Il S. Padre ha riflettuto, che, oltre l’accettare il Concordato, hanno
essi altri doveri indispensabili da riempire verso di S[ua] S[antità] come capo
della Chiesa, e verso la Chiesa stessa. L’importanza di un sì interessante og-
getto fa desiderare al S. P. di essere pienamente tranquillizzato su di un tal
punto 108 .
106 Nota di Ercole Consalvi a Joseph Fesch, Roma, 28 agosto 1804, ivi, c. 163 r .
107 Nota di Ercole Consalvi a Joseph Fesch, Roma, 28 agosto 1804, ivi, c. 178 v .
108 Nota di Ercole Consalvi a Joseph Fesch, Roma, 28 agosto 1804, I. Rinieri,
Napoleone e Pio VII cit., p. 602.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)