Page 221 - 1
P. 221

«Non vi è esempio in diciotto secoli di simili mosse»            489


                       Nella comunicazione del 16 agosto vengono accettate le spiegazioni
                    francesi su quasi tutti i punti. Si chiedono ulteriori precisazioni sul
                    fatto che «il giuramento di rispettare, e far rispettare la libertà dei Culti
                    non porta che la sola tolleranza civile», in modo che «si tolga ai fedeli
                    ogni motivo di ambiguità e di dubbiezza sul senso di questo giura-
                    mento, ed agli inimici della religione ogni pretesto di abusarne e di
                    travisarne la cattolica intelligenza» , così come si vogliono rassicura-
                                                      87
                    zioni sulla possibilità per i vescovi di «procedere contro quelli, che con
                    l’apostasia abbandonano il culto cattolico» .
                                                              88
                       Più lunga ed elaborata è la parte dedicata ai vescovi già costituzio-
                    nali. Viene data una precisa motivazione del perché il testo di Talley-
                    rand riguardante questo punto sia ritenuto non sufficiente da Roma.
                    Essendo inedita, perché notevolmente modificata in una successiva
                    stesura della nota consalviana alcune settimane dopo , e di notevole
                                                                         89
                    interesse per le successive trattative (di cui rischierà d’essere pietra
                    d’inciampo), la si riporta per intero:

                       L’oggetto delle querele del S. Padre non consiste nel ricusarsi da essi
                    di obbedire in appresso al Concordato. Ciò non s’impugna da loro, rico-
                    noscendo essi il Concordato e piegandosi essi al medesimo, riguardan-
                    dolo  essi  come  una  nuova  legge  adottata  dal  Governo  nel  1801,  come
                    adottò quella della Costituzione Civile del Clero nel 1790. Non riprovano
                    però essi i principi della medesima; non riconoscono i Giudizi emanati
                    dalla S. Sede, e non si adattano a ricevere l’assoluzione. Essi seguitano
                    a considerare quella Costituzione come giusta, e lodevole; ne sostengono,
                    e  propagano  i  principi,  persistendo  nell’errore,  e  sono  giunti  perfino  a
                    smentire  coi  fatti  e  coi  scritti  il  Decreto,  in  di  cui  vigore  solamente,
                    nell’assicurazione di essere stato da essi accettato, hanno ricevuto la ca-
                    nonica istituzione alle nuove Sedi. In ciò consiste la querela del S. Padre
                    rapporto ai medesimi: questa è la ragione per cui ha reclamato, e reclama
                    sulla  loro  condotta,  facendo  intendere  la  necessità  di  porre  riparo  a  sì
                    gran male con la cessazione di un sì gran scandalo della Chiesa tutta, e
                    col rientrare i medesimi nell’ovile di Gesù Cristo, il che se non accadesse,
                    la  circostanza  di  trovarsi  il  S.  Padre  stesso  sul  luogo  non  gli  potrebbe
                    permettere in faccia al Cattolicismo di più lungamente aspettare a adem-
                    pire  a  quei  doveri,  che  i  precisi  oblighi  di  suo  Ministero  gl’impongono.
                    Non  è  dunque  sufficiente  all’oggetto  per  le  ragioni  accennate  di  sopra,
                    che riconoscano gli Articoli del Concordato, ma è inoltre necessario, che
                    abbandonino le loro opinioni sulla Costituzione Civile del Clero, ricono-
                    scendo  in  faccia  alla  Chiesa  i  Giudizj  della  S.  Sede.  Non  è  che  per  tal
                    mezzo, che potrebbe il S. Padre continuare a vederli nelle loro Sedi nella
                    sua comunione. L’importanza di assicurare nella occasione di trovarsi il


                       87   Nota  di  Ercole  Consalvi  a  Joseph  Fesch,  Roma,  28  agosto  1804,  I.  Rinieri,
                    Napoleone e Pio VII cit., pp. 600-601.
                       88  Nota di Ercole Consalvi a Joseph Fesch, Roma, 28 agosto 1804, ivi, p. 601.
                       89  Cfr. n. 85.


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   216   217   218   219   220   221   222   223   224   225   226