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                Imperiale, risalente al XVI secolo ma   minimo l’etichetta e aprì alla cittadi-
                ristrutturata  dall’arciduchessa  Ma-  nanza  il  giardino  di  Boboli  come  il
                ria Maddalena verso il 1630, e le im-  Prater a Vienna. Alcune tra le nume-
                pressero il carattere che conserva ai   rose lettere di Giuseppe a Leopoldo
                nostri giorni. Visitando città e paesi   ne  rivelano  la  «malinconica  ama-
                di  tutto  il  loro  dominio,  si  fecero   rezza per la propria situazione fami-
                un’idea  precisa  delle  condizioni  del   gliare,  quando  scrive  di  non  essere
                paese raggiungendo le più remote lo-  né  padre  né  marito,  ma  di  sentirsi
                calità. Intanto la concordia regnava   ‘en famille’ a Firenze».
                anche  negli  affari  esteri  mercé  l’al-  Sull’Arno  giunsero  anche  i  Mo-
                leanza austro-borbonica. Firenze di-  zart  padre  e  figlio:  il  giovane  Wol-
                venne così un crocevia diplomatico,   fgang  Amadeus  intrattenne  per  ore
                da una parte comodo punto d’osser-  Maria Luisa, lieta per di spezzare la
                vazione  italiano  per  gli  umori  vien-  noia  dell’ennesima  gravidanza  e
                nesi e la «giostra nuziale» messa in   prossima a visitare per la prima volta
                piedi  da  Maria  Teresa,  dall’altra   l’Austria,  via  Venezia,  con  tappe  a
                pied-à-terre per gli stranieri interes-  Trieste,  Graz,  Vienna,  Bratislava  e
                sati  alle  primizie  da  Roma,  Napoli,   Mariazell. La sua melomania poteva
                Parma e Madrid. Le nozze dell’arci-  contare anche su una raccolta per-
                duchessa  Maria  Antonietta  con  il   sonale  di  circa  duecento  partiture
                Delfino  completarono  la  ‘rete’  tere-  manoscritte che facevano parte della
                siana,  ma  richiamarono  anche     biblioteca  privata.  Oltre  all’italiano,
                nuova attenzione su Firenze, che co-  a corte si parlavano francese, tede-
                minciò a essere vista con sospetto.   sco, inglese, fiammingo e latino, lin-
                   La granduchessa non voleva ap-   gue a cui anche i giovani arciduchi
                parire  interessata  alla  politica,  ma   dovevano abituarsi in vista di un fu-
                servì da tramite con Madrid per il co-  turo  nell’Impero.  Il  ‘multilinguismo
                gnato  Giuseppe  II  e  fece  di  Palazzo   della quotidianità’ celava in parte le
                Pitti  il  centro  della  vita  sociale  to-  carenze  culturali  rimproverate  dal-
                scana. Fuori dagli eventi pubblici le   l’imperatore  Giuseppe.  Malgrado
                sue  stanze  accoglievano  ‘accademie   l’affiatamento, Maria Luisa era con-
                private’ con colloqui e musica, come   sapevole  dell’importanza  dinastica
                la traduzione italiana di Alexander’s   del suo matrimonio e sopportò la re-
                Feast di Händel o la recita del rivolu-  lazione del marito con la bellissima
                zionario Orfeo ed Euridice di Gluck.   ballerina Livia Raimondi, da cui nac-
                Il  granduca  Leopoldo  amava  sosti-  que  un  figlio  illegittimo  e  che  visse
                tuirsi al cembalista e non mancò di   nella  Palazzina  della  Livia  ancora
                accompagnare Maria Carolina impe-   oggi  visibile  in  piazza  San  Marco  a
                gnata nel canto di un’aria. Erano di   Firenze.
                casa  i  membri  delle  famiglie  della   Nonostante tutto, quella di Maria
                grande aristocrazia locale e della co-  Luisa e Leopoldo fu un’unione fortu-
                lonia  inglese,  che  ricambiarono  of-  nata. «Sono molto legato a mia mo-
                frendo le proprie residenze per ogni   glie»,  affermò  quest’ultimo.  Atten-
                sorta di festa. Il teatro e il carnevale   zioni e cure reciproche iniziarono sin
                occupavano un rilievo tutto speciale,   dai  primi  giorni  e  proseguirono  nel
                cui  Maria  Luisa  non  si  sottrasse   corso  di  viaggi,  serate  in  società  e
                malgrado  le  frequenti  gravidanze:   riunioni di famiglia. Anche se Maria
                nel  1768  nacque  l’erede  al  trono   Teresa era contrariata dal suo inte-
                Francesco.  Tra  i  suoi  molteplici   resse per la storia e per gli affari po-
                viaggi in incognito, l’imperatore poté   litici, la granduchessa trovava inco-
                godere dell’ospitalità serena del fra-  raggiamento nel marito: «Mia moglie
                tello e della cognata, che ridusse al   condivide con me questa passione ed




                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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