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514 Recensioni e Schede
Imperiale, risalente al XVI secolo ma minimo l’etichetta e aprì alla cittadi-
ristrutturata dall’arciduchessa Ma- nanza il giardino di Boboli come il
ria Maddalena verso il 1630, e le im- Prater a Vienna. Alcune tra le nume-
pressero il carattere che conserva ai rose lettere di Giuseppe a Leopoldo
nostri giorni. Visitando città e paesi ne rivelano la «malinconica ama-
di tutto il loro dominio, si fecero rezza per la propria situazione fami-
un’idea precisa delle condizioni del gliare, quando scrive di non essere
paese raggiungendo le più remote lo- né padre né marito, ma di sentirsi
calità. Intanto la concordia regnava ‘en famille’ a Firenze».
anche negli affari esteri mercé l’al- Sull’Arno giunsero anche i Mo-
leanza austro-borbonica. Firenze di- zart padre e figlio: il giovane Wol-
venne così un crocevia diplomatico, fgang Amadeus intrattenne per ore
da una parte comodo punto d’osser- Maria Luisa, lieta per di spezzare la
vazione italiano per gli umori vien- noia dell’ennesima gravidanza e
nesi e la «giostra nuziale» messa in prossima a visitare per la prima volta
piedi da Maria Teresa, dall’altra l’Austria, via Venezia, con tappe a
pied-à-terre per gli stranieri interes- Trieste, Graz, Vienna, Bratislava e
sati alle primizie da Roma, Napoli, Mariazell. La sua melomania poteva
Parma e Madrid. Le nozze dell’arci- contare anche su una raccolta per-
duchessa Maria Antonietta con il sonale di circa duecento partiture
Delfino completarono la ‘rete’ tere- manoscritte che facevano parte della
siana, ma richiamarono anche biblioteca privata. Oltre all’italiano,
nuova attenzione su Firenze, che co- a corte si parlavano francese, tede-
minciò a essere vista con sospetto. sco, inglese, fiammingo e latino, lin-
La granduchessa non voleva ap- gue a cui anche i giovani arciduchi
parire interessata alla politica, ma dovevano abituarsi in vista di un fu-
servì da tramite con Madrid per il co- turo nell’Impero. Il ‘multilinguismo
gnato Giuseppe II e fece di Palazzo della quotidianità’ celava in parte le
Pitti il centro della vita sociale to- carenze culturali rimproverate dal-
scana. Fuori dagli eventi pubblici le l’imperatore Giuseppe. Malgrado
sue stanze accoglievano ‘accademie l’affiatamento, Maria Luisa era con-
private’ con colloqui e musica, come sapevole dell’importanza dinastica
la traduzione italiana di Alexander’s del suo matrimonio e sopportò la re-
Feast di Händel o la recita del rivolu- lazione del marito con la bellissima
zionario Orfeo ed Euridice di Gluck. ballerina Livia Raimondi, da cui nac-
Il granduca Leopoldo amava sosti- que un figlio illegittimo e che visse
tuirsi al cembalista e non mancò di nella Palazzina della Livia ancora
accompagnare Maria Carolina impe- oggi visibile in piazza San Marco a
gnata nel canto di un’aria. Erano di Firenze.
casa i membri delle famiglie della Nonostante tutto, quella di Maria
grande aristocrazia locale e della co- Luisa e Leopoldo fu un’unione fortu-
lonia inglese, che ricambiarono of- nata. «Sono molto legato a mia mo-
frendo le proprie residenze per ogni glie», affermò quest’ultimo. Atten-
sorta di festa. Il teatro e il carnevale zioni e cure reciproche iniziarono sin
occupavano un rilievo tutto speciale, dai primi giorni e proseguirono nel
cui Maria Luisa non si sottrasse corso di viaggi, serate in società e
malgrado le frequenti gravidanze: riunioni di famiglia. Anche se Maria
nel 1768 nacque l’erede al trono Teresa era contrariata dal suo inte-
Francesco. Tra i suoi molteplici resse per la storia e per gli affari po-
viaggi in incognito, l’imperatore poté litici, la granduchessa trovava inco-
godere dell’ospitalità serena del fra- raggiamento nel marito: «Mia moglie
tello e della cognata, che ridusse al condivide con me questa passione ed
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XIX - Agosto 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)