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Rotta a Ponente: la navigazione veneziana in Atlantico e il commercio di generi... 611
Bregovich per Cartagena e Leva per Sicilia . E il 10 novembre di que-
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sto stesso anno il console segnalò l’ingresso di sei mercantili veneti nel
porto di Genova . Con tono orgoglioso, Gervasone scrisse che il navi-
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glio veneziano «non può lamentarsi di mancanza di impiego», e che
«molti lo hanno avuto ripetuto et appena finito un viaggio sono stati
impiegati in un altro» .
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Marinai «raminghi» a fine guerra
Arrivarono anche i momenti bui, per gli equipaggi veneti diretti a
Ponente. Già nel gennaio 1781, quando i combattimenti nel Nord Ame-
rica erano ancora in corso, c’era qualcuno che aveva fatto osservare i
rischi legati alla fine del conflitto: «alcuni genovesi di questa piazza [di
Lisbona] dan per anco porzione su bastimenti veneti», ma «sarà pro-
babile che terminata questa guerra alcuno di essi voglia spropriarsi
della loro porzione» . A conferma di questa previsione del console ve-
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neziano Anselmo Perelli, all’inizio del 1784 a Cadice i marinai vene-
ziani vagavano per la città: secondo le stime del console 48 individui –
definiti «raminghi» - «trovansi senza impiego dopo la pace», e si stareb-
bero ingegnando a «dimandar passaporti per procacciarsene altrove» .
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I Cinque Savi alla Mercanzia non potevano che certificare il «degrado
procedente dalla pace conclusa tra le potenze marittime dell’Eu-
ropa» . Certo, come sempre per una finestra che si chiudeva, altre se
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ne aprivano. Il 30 maggio 1786 fu lo stesso successore di Perelli in
veste di console a Lisbona, cioè Giuseppe Bernardi, a rassicurare il
governo veneziano della pronta spedizione alla ditta Craig di Filadelfia
di una lettera per proporre l’impiego dei mercantili veneziani per co-
prire la rotta che collegava il Portogallo con gli Stati Uniti ora indipen-
denti . E già qualche anno prima (24 gennaio 1783), il console della
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Serenissima a Londra Giovanni Valle rifletteva che «l’America dichia-
rata indipendente lascia un bell’apparato alla veneta navigazione», in
quanto potenzialmente in grado di consumare «i generi di prodotto de
stati di Vostre Eccellenze» e «in contracambio» di offrire i suoi, «che
91 Asv, Vsm, Lettere dei consoli, 687.
92 Ibidem.
93 Asv, Vsm, Lettere dei consoli, 686. Lettera del 24 ottobre 1778, nella quale il con-
sole veneziano menzionò anche la nave del capitano Gelich, «procedente da Lisbona, la
quale probabilmente sarà nuovamente destinata per quella piazza».
94 Asv, Vsm, Lettere dei consoli, 695.
95 Asv, Vsm, Lettere dei consoli, 636.
96 U. Tucci, La marina mercantile veneziana cit., p. 195. “Scrittura” del 31 marzo 1787.
97 Asv, Vsm, Lettere dei consoli, 695.
Mediterranea – ricerche storiche – Anno XIX – Dicembre 2022
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)