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Un napoletano nella Rivoluzione francese: appunti per una biografia di Luigi Pio   149


                    lezioni di libertà: «Vous Vous rappellerez sans doute, Monsieur, les
                    premières Leçons, que vous m’avez données, de Liberté; elle n’ont
                    pas été perdues, et Vous n’ignorez peut-être pas ce que j’ai fait pour
                    être  Libre:  mais  le  suis-je?»,  esclamava,  ridotto  com’era  ormai  in
                    povertà, a sussistere solo grazie a lezioni di lingua perché gli si ri-
                    fiutava qualsiasi impiego .
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                       Nei primi anni della Rivoluzione Pio aveva potuto contare a Parigi
                    su una serie di impieghi nell’amministrazione pubblica, municipali e
                    ministeriali, oltre che su lavori di traduzione in italiano commissio-
                    nati per la diffusione della propaganda rivoluzionaria. Ma dopo Ter-
                    midoro – quando fu liberato dal carcere dove era rimasto rinchiuso
                    negli ultimi mesi del Terrore perché apparso vicino agli hebertisti –
                    egli non poté più ottenere ascolto nemmeno all’interno di quella che
                    doveva essere una notevole rete di conoscenze. Quelle relazioni non
                    erano  state  costruite  solo  negli  ambienti  rivoluzionari,  ma  sin  dai
                    tempi del servizio nella legazione napoletana. Nella maggior parte dei
                    casi, i segretari di ambasciata della fine dell’Antico regime si trova-
                    vano a essere gli ambasciatori di fatto, grazie all’assenteismo degli
                    aristocratici titolari . Erano quindi loro a mantenere i necessari rap-
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                    porti nel paese ospite .
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                       Nella risposta a Pio, del 31 gennaio 1804, Jefferson era esplicito
                    nel collegare le infelici circostanze personali di Pio al «devastating
                    course» della Rivoluzione, che aveva distrutto vita e fortune di tanti
                    e non era andata secondo «what was originally proposed», anche se
                    oltreoceano – egli osservava prudentemente – non si avevano abba-
                    stanza elementi per valutare il suo «final effect on the happiness of
                    the nation». Jefferson rassicurava Pio sulla propria amicizia e «af-
                    fectionate consideration» .
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                       Solo nell’agosto 1816 Luigi Pio scrisse di nuovo a Jefferson, ormai
                    ritiratosi a vita privata a Monticello. Spiegò che era rimasto in silen-
                    zio  durante  «la  tyrannie  de  l’Usurpateur»,  Napoleone,  ma  che  non
                    avrebbe d’altra parte saputo come fare pervenire a Jefferson i propri


                       52  Vedi sopra, nota 47.
                       53  Si veda V. Martin, La diplomatie en révolution cit., t. I, pp. 260-270. Nel caso di
                    Pio questo ruolo sostitutivo era talmente abituale che nei comunicati del ministro Ver-
                    gennes ai rappresentanti delle Corti straniere, tra i destinatari il suo nome sostituiva
                    quello  dell’ambasciatore  titolare:  vedi  ad  esempio  Vergennes  to  Ministers  of  Foreign
                    Courts, 7 August 1782, in The Papers of Benjamin Franklin, vol. 37, ed. E.R. Cohn, Yale
                    University Press, New Haven-London, 2003, pp. 707-708, link permanente: https://
                    founders.archives.gov/documents/Franklin/01-37-02-0467.
                       54  Questo spesso significava indebitarsi per comparire decorosamente: J. Flammer-
                    mont, Les correspondances des agents diplomatiques étrangers cit., pp. 437-438.
                       55  From Thomas Jefferson to Luigi Pio, 31 January 1804, in The Papers of Thomas
                    Jefferson cit., vol. 40, pp. 377-378, link permanente: https://founders.archives.gov/
                    documents/Jefferson/01-42-02-0332.


                                                  Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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