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148 Erica Joy Mannucci
(Aloyse è una variante di Louis) deceduto il 27 novembre 1822
nell’ancien II arrondissement, quartiere al quale effettivamente
all’epoca apparteneva una piccola parte del lato nord di rue Saint-
Honoré all’altezza di Saint-Roch, dove l’ex diplomatico abitava. Il
più loquace atto di decesso ricostruito, che porta la data del 26 di-
cembre, ci rivela che il defunto era nato in Italia e che aveva ottan-
tadue anni (era nato, quindi, nel 1740). Il resto delle informazioni
non corrisponde invece a ciò che sappiamo dalle altre fonti: il de-
funto era definito come «rentier»; era sposato, con una certa Marie-
Catherine Bachelay; e, soprattutto, non abitava in rue Saint-Honoré
ma in rue l’Évêque, quindi presso l’Hotel Dieu . Non pare quindi
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che vi siano tutte quelle concordanze che permettano di decidere
per l’identificazione di Aloyse con il nostro Luigi.
4. Alle origini di un’evoluzione politica: Pio e gli americani
La pur scarna corrispondenza di Luigi Pio con Thomas Jefferson è
interessante per ragioni anche più sostanziali. Oltre a fornire notizie
utili sul destino dell’ex diplomatico dagli ultimi anni della Rivoluzione
alla morte, queste lettere contengono ricordi sugli anni Ottanta. Indu-
cono a riflettere sull’influenza che le relazioni personali con i rappre-
sentanti americani a Parigi ebbero in quegli anni sulla prima evolu-
zione politica di Pio e forse persino sul suo atteggiamento nei negoziati
fra gli Stati Uniti e le Due Sicilie in cui fu coinvolto.
Le relazioni non furono tessute solo con Jefferson, ma anche con
altri presenti a Parigi, come Benjamin Franklin, col quale Pio ebbe una
corrispondenza che è stata esaminata dagli studiosi solo nella misura
in cui il diplomatico fece da tramite fra il politico americano e Filan-
gieri .
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Nelle tre lettere a Jefferson che ci rimangono, scritte tra il 1803
e il 1819, Pio ricordava il debito intellettuale contratto nei confronti
del presidente americano negli anni Ottanta e lamentava nel con-
tempo il proprio stato di povertà, lasciando intendere che fosse il
prezzo che pagava per il proprio idealismo rivoluzionario. Nella
prima lettera, quella già citata del marzo 1803, Pio scriveva a Jef-
ferson che nonostante i quattordici anni di lontananza conservava
e avrebbe mantenuto per sempre i sentimenti che lui gli aveva ispi-
rato. Era stato proprio Jefferson negli anni Ottanta a dargli le prime
50 Ap, Fichiers de État civil reconstitué, Décès, V3E/D 1202, image 37, Pio, Aloyse
Antoine; Reconstitution des Actes de l’État civil, 5Mi1 1203 01694, Décès, Pio, Aloyse
Antoine, www.archives.paris.fr.
51 M. D’Agostini (a cura di), Gaetano Filangieri e Benjamin Franklin cit.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Aprile 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)