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Tra cielo e terra: la condizione vedovile a Palermo nel tardo medioevo 239
non muliebriter rexit habenas» . Per Bernardino, la battaglia delle ve-
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dove era ben diversa, dovevano lottare contro la propria fragilità per
ottenere la vita eterna e rifuggire i peccati connessi alla naturale de-
bolezza dell’animo femminile. Le parole dei Domenicani fecero presa
sulle vedove e ne condizionarono le scelte attraverso una frequenta-
zione assidua e costante, come attesta il loro ruolo di testimoni e, so-
prattutto, di esecutori testamentari che beneficiavano di speciali le-
gati. Molte volevano essere sepolte nelle chiese dei Mendicanti e chie-
devano ai frati di seguire il corteo funebre .
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Bernardino e Giovanni Dominici indicarono come modello di san-
tità la profetessa Anna, anziana vedova che pregava giorno e notte e
digiunava, esempio di perfezione cristiana femminile non basato sulla
verginità e sul martirio, ma su pietà, carità e devozione. Aumentarono
le vedove che si dedicavano alla beneficienza, fondavano monasteri e
prendevano i voti . Le nobili vedove che si ritiravano in convento do-
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navano una parte cospicua delle loro ricchezze, se non avevano figli
tutti i beni, e mettevano a disposizione delle consorelle l’esperienza
maturata nella gestione del patrimonio familiare. La vedova morige-
rata poteva essere «maîtresse de vie spirituelle, guide des plus jeunes,
modèle de continence» .
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Laici e religiosi avvertirono la necessità di tutelare le vedove povere
e condannarono chi le privava dei mezzi di sostentamento . Gilberto
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da Tournai spronò a onorare le vedove e spiegò che si dovevano aiutare
con sussidi quelle anziane e malate, impossibilitate a lavorare, com-
patire, consolare e difendere le altre . Nel 1268 Enrico III d’Inghilterra
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ribadì che le vedove di Londra erano esentate da ogni tributo e ordinò
agli ufficiali cittadini di non molestarle per evitare proteste .
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Tra il XII e il XIII la Chiesa confermò che i chierici potevano fornire
assistenza legale alle persone svantaggiate e consentì a vescovi, mo-
naci e chierici di difendere le vedove nei tribunali. Il teologo Giovanni
Teutonico asserì che i tribunali civili e religiosi dovevano proteggere le
8 P. Sardina, Bianca di Castiglia, regina madre di Francia, in Ead. (a cura di), San
Luigi dei Francesi, Carocci, Roma, 2017, pp. 19-20.
9 J. Chiffoleau, La comptabilité de l’Au-delà, les hommes, la mort et la religion dans
la région d’Avignon à la fin du Moyen Âge (vers 1320-vers 1480), École française de
Rome, Rome 1980, p. 263
10 C. Lawless, Widowhood was the time of her greatest perfection: Ideals of Widow-
hood and Santity in Florentine Arts, in A. Levy (a cura di), Widowhood and Visual Culture
in Early Modern Europe, Ashgate, Aldershot, 2003, pp. 21-25.
11 M. Parisse, Introduction, in Id. (a cura di), Veuves et veuvage dans le haut Moyen
Age, Picard, Paris, 1993, pp. 12-14.
12 B. Hanawalt, The Widow’s Mite: Provisions for Medieval London Widows, in L. Mir-
rer (a cura di), Upon my Husband’s Death, Ann Arbor, Michigan, 1992, p. 21.
13 C. Casagrande (a cura di), Prediche alle donne cit., pp. 97-105.
14 B. Hanawalt, The Widow’s Mite cit., p. 21.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Agosto 2023
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)