Page 53 - 1
P. 53

Echi del nuovo mondo nelle biblioteche napoletane tra i secoli XVI e XVII   503


                    scientifico ed economico, ma anche il gusto, l’immaginazione e addi-
                    rittura il sentimento d’oltremare, diffusi in opere d’ogni tipo, ma anche
                    in oggetti di diversa natura, come mappe o animali.
                       A  differenza  dei  cataloghi  editoriali,  lo  studio  delle  biblioteche  ci
                    permette d’avvertire la funzione dei libri e delle notizie sulle Indie oc-
                    cidentali nelle biografie concrete dei lettori privati. Si trattò di funzioni
                    variabili, a seconda delle diverse forme di vita, dei temperamenti e,
                    certo, dell’epoca. Ci concentreremo sul periodo tra Cinque e Seicento
                    nel quale le biblioteche private italiane crebbero  e, allo stesso tempo,
                                                                   4
                    le  fonti  spagnole  divennero  cruciali  per  la  conoscenza  del  Nuovo
                    Mondo,  rendendo  i  rapporti  napoletani  con  la  cultura  ispanica  un
                    nesso di potenziale importanza per la presenza delle Americhe in Ita-
                    lia . Le carte degli archivi napoletani ci permettono d’abbozzare il pro-
                       5
                    filo culturale dei togati e della nobiltà, fondamentale per capire la sto-
                    ria del Regno . Qui cercheremo d’individuare l’entità dei loro legami
                                  6
                    transatlantici. In tal modo si potrà gettare luce sul raggio del primo
                    coinvolgimento mondiale dell’Italia meridionale, ma anche sul funzio-
                    namento della Monarchia sovranazionale degli Asburgo .
                                                                          7


                    Nelle biblioteche del ceto civile

                       La storia delle biblioteche napoletane è inseparabile dalle vicende
                    dei professionisti più specializzati: i medici e soprattutto dagli avvo-
                    cati. Gli appartenenti al ceto civile emularono sempre più spesso le


                       4  R. Chartier, Les pratiques de l’écrit, in P. Ariès, G. Duby (a cura di), Histoire de
                    la vie privée. De la Renaissance aux Lumière, Éditions du Seuil, Paris, 1999, pp. 109-
                    157. Il caso delle biblioteche a Napoli e in generale in tutto il Regno è meno noto. Per
                    uno stato dell’arte e le sue mancanze si veda A. Nuovo, Umanesimo e ricerca scienti-
                    fica nelle biblioteche private del Regno nel Cinquecento, in C. Corfiati, M. De Nichilo
                    (a cura di), Biblioteche nel Regno fra Tre e Cinquecento, Pensa Multimedia, Lecce,
                    2009, pp. 209-223. Si veda anche l’articolo recente d’Antonio d’Onofrio, dove si af-
                    fronta tra l’altro la presenza del Nuovo Mondo nelle biblioteche meridionali. A. D’Ono-
                    frio, Il viaggio fantastico nelle biblioteche del Mezzogiorno in età moderna, in G. So-
                    dano (a cura di) Mezzogiorno prodigioso. Ricerche sul miracolo nel Meridione d’Italia
                    dell’età moderna, Quaderni Mediterranea, 41 (2023),  pp. 245-297.
                       5  G. L. Beccaria, Tra Italia, Spagna e Nuovo Mondo nell’età delle scoperte: viaggi
                    di parole, «Lettere italiane», 37, 2 (1985), pp. 177-203; M. M. Benzoni, La cultura
                    italiana e il Messico, Unicopli, Milano, pp. 67 sgg.; R. Romeo, Le scoperte americane
                    nella coscienza italiana del Cinquecento, Ricciardi, Milano-Napoli, 1971, p. 30.
                       6  A. Musi, Mezzogiorno Spagnolo. La via napoletana allo Stato moderno, Guida,
                    Napoli, 1991, pp. 35 sgg.
                       7  Si tratta tra l’altro di continuare a verificare quale sia stata l’intensità del
                    rapporto del Nuovo Mondo con il vecchio, che tradizionalmente è stata considerata
                    molto limitata: J. H. Elliott, The Old World and the New, 1492-1650, Cambridge,
                    Cambridge University Press, 1970.


                                               Mediterranea - ricerche storiche - Anno XX - Dicembre 2023
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
   48   49   50   51   52   53   54   55   56   57   58