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172 Vincenzo Pintaudi
politico-commerciali che si sono instaurate tra i paesi del Nord Europa
e i paesi del bacino del Mediterraneo fin dai primi secoli dell’età mo-
derna. Relazioni che avevano determinato, quel particolare rapporto di
scambio ineguale tra paesi produttori di materie prime e prodotti agri-
coli, con paesi tecnologicamente avanzati e industrializzati .
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Le trasformazioni dell’economia britannica avvenute a partire
dalla seconda metà del secolo XVIII, investivano l’intero sistema delle
relazioni economiche continentali .
2
Nel caso del Mezzogiorno d’Italia, la dipendenza economica dalle
aree più progredite ed evolute non era sorta dopo le grandi trasforma-
zioni economiche realizzate, in primis, in Gran Bretagna, ma aveva
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origini ben più lontane nel tempo . I limiti dello sviluppo commerciale
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del Regno napoletano emergono assai chiaramente quando si prende
in considerazione il ruolo dei mercanti stranieri nella vita economica e
sociale del paese fin dagli albori dell’età moderna . Già al tempo degli
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Angioini si trovavano a Napoli un quartiere di fiorentini, di catalani, di
fiamminghi, e soprattutto di genovesi, che godevano di una posizione
privilegiata come mercanti e come banchieri . Questa penetrazione
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economico-finanziaria faceva sì che l’intera economia meridionale di-
pendesse dal mercato internazionale, mediato da mercanti ed élite
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1 P. Bairoch, Rivoluzione industriale e sottosviluppo, Einaudi, Torino, 1967, pp.
278-286; S. Broadberry, K.H. O’Rourke, The Cambridge Economic History of Mod-
ern Europe, Vol. I, 1700-1870, Cambridge University Press, Cambridge, 2010, pp.
96-121; R.T. Rapp, The Unmaking of the Mediterranean Trade Hegemony: Interna-
tional Trade Rivalry and the Commercial Revolution, «Journal of Economic History»,
n. 35 (1975), pp. 499-525.
2 F. Sirugo, La rivoluzione commerciale. Per una ricerca su Inghilterra e mercato
europeo nell’età del Risorgimento italiano, «Studi Storici» n. 2 (1961), p. 269.
3 T.S. Ashton, La rivoluzione industriale (1760-1830), Laterza, Bari, 1969; D.S.
Landes, Prometeo liberato. La rivoluzione industriale in Europa dal 1750 ai nostri
giorni, Einaudi, Torino, 1978; P. Leon, Storia Economica e Sociale del mondo, La-
terza, Roma-Bari, 1980; S. Pollard, La conquista pacifica. L’industrializzazione in
Europa dal 1760 al 1970, Il Mulino, Bologna, 1989.
4 A partire dalla seconda metà del secolo XVI esisteva una complementarità fra
Nord e Sud dell’Italia; lo sviluppo delle città italiane era stato possibile grazie al
contributo del Mezzogiorno in prodotti agricoli e materie prime, che le città del Nord
scambiavano con prodotti manufatti. Cfr. P. Malanima, L’Economia italiana, Il Mu-
lino, Bologna, 2012, pp. 179-182.
5 G. Galasso, Mezzogiorno Medievale e Moderno, Einaudi, Torino, 1975, p. 167.
6 G. Luzzatto, Breve storia economica dell’Italia medievale, Einaudi, Torino,
1965, p. 205.
7 La mediazione commerciale e bancaria dei mercanti stranieri nel Regno di
Napoli diveniva un fattore di continuità nella storia del Mezzogiorno, lasciando
nelle mani di élite commerciali la circolazione e la distribuzione delle produzioni
del Regno. Cfr. A. Musi, Mercanti Genovesi nel Regno di Napoli, Esi, Napoli, 1996,
p. 33. Per le vicende dei mercanti stranieri vedi anche J. Davis, Società e impren-
ditori nel Regno Borbonico, Laterza, Bari, 1979.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)