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194 Vincenzo Pintaudi
3. Conclusioni
Le relazioni tra la Gran Bretagna e il Regno delle Due Sicilie all’in-
domani della Restaurazione della dinastia borbonica sul trono di Na-
poli erano regolate dalla Convenzione del 1816, la quale sanciva un
vero e proprio predominio commerciale britannico nel Regno dell’Italia
meridionale. Tale Convenzione era frutto dei nuovi equilibri politico-
diplomatici che si erano creati alla fine del Decennio napoleonico, in
cui le possibilità di trattativa della corte napoletana erano limitate dal
ruolo di dinastia restaurata dalle Potenze vincitrici del decennale con-
flitto con la Francia rivoluzionaria, Gran Bretagna e Austria.
Le Convenzioni del 1816-17 mettevano in evidenza la condizione
del Regno napoletano di paese a sovranità limitata, sancita dalle Po-
tenze europee nel Congresso di Vienna. Nei successivi trent’anni la
politica commerciale del Regno aveva avuto come obiettivo l’abolizione
di tale predominio, causa, secondo la corte borbonica, del mancato
sviluppo delle manifatture nazionali e del ristagno commerciale del
Regno. Su questa linea si inseriva il protezionismo inaugurato a metà
degli anni Venti, con il chiaro scopo di difendere le industrie interne
ed incentivare la marina mercantile.
La Gran Bretagna dal canto suo rispondeva con un aumento dei
dazi d’importazione sui generi provenienti dalle Due Sicilie, come nel
caso dell’olio d’oliva, alterando profondamente le relazioni commerciali
col governo napoletano. Anche se nei primi anni i frutti del protezioni-
smo erano evidenti, sul lungo periodo, la nuova politica economica del
Regno napoletano cristallizzava l’apparato produttivo del paese, e al-
terava le relazioni commerciali non solo con il Regno Unito, ma con
tutti i maggiori paesi europei. Le poche e isolate relazioni commerciali
in cui si veniva a trovare il Regno napoletano, e la nuova politica dei
trattati attuata dalla Gran Bretagna a partire dagli anni Trenta dell’Ot-
tocento, fecero sì che, dopo lunghe ed estenuanti trattative durate
dieci anni circa, i due paesi approdassero alla stipula di un nuovo
Trattato di Commercio basato sul principio della reciprocità.
Le Due Sicilie attenuavano gli eccessi di un sistema doganale che
aveva distorto l’apparato produttivo interno, mentre la Gran Bretagna
dava nuova linfa al suo sistema produttivo in continua crescita, supe-
rando la fase di ristagno che aveva sofferto anche a causa delle politi-
che doganali protettive degli stati europei. Col nuovo Trattato le rela-
zioni tra i due paesi riprendevano secondo una linea più conforme alle
nuove realtà economico-commerciali europee, del tutto modificate dal
diffondersi della rivoluzione industriale sul vecchio continente, e dalla
rivoluzione dei trasporti.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)