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                3. Conclusioni

                    Le relazioni tra la Gran Bretagna e il Regno delle Due Sicilie all’in-
                domani della Restaurazione della dinastia borbonica sul trono di Na-
                poli erano regolate dalla Convenzione del 1816, la quale sanciva un
                vero e proprio predominio commerciale britannico nel Regno dell’Italia
                meridionale. Tale Convenzione era frutto dei nuovi equilibri politico-
                diplomatici che si erano creati alla fine del Decennio napoleonico, in
                cui le possibilità di trattativa della corte napoletana erano limitate dal
                ruolo di dinastia restaurata dalle Potenze vincitrici del decennale con-
                flitto con la Francia rivoluzionaria, Gran Bretagna e Austria.
                    Le Convenzioni del 1816-17 mettevano in evidenza la condizione
                del Regno napoletano di paese a sovranità limitata, sancita dalle Po-
                tenze europee nel Congresso di Vienna. Nei successivi trent’anni la
                politica commerciale del Regno aveva avuto come obiettivo l’abolizione
                di tale predominio, causa, secondo la corte borbonica, del mancato
                sviluppo  delle  manifatture  nazionali  e  del  ristagno  commerciale  del
                Regno. Su questa linea si inseriva il protezionismo inaugurato a metà
                degli anni Venti, con il chiaro scopo di difendere le industrie interne
                ed incentivare la marina mercantile.
                    La Gran Bretagna dal canto suo rispondeva con un aumento dei
                dazi d’importazione sui generi provenienti dalle Due Sicilie, come nel
                caso dell’olio d’oliva, alterando profondamente le relazioni commerciali
                col governo napoletano. Anche se nei primi anni i frutti del protezioni-
                smo erano evidenti, sul lungo periodo, la nuova politica economica del
                Regno napoletano cristallizzava l’apparato produttivo del paese, e al-
                terava le relazioni commerciali non solo con il Regno Unito, ma con
                tutti i maggiori paesi europei. Le poche e isolate relazioni commerciali
                in cui si veniva a trovare il Regno napoletano, e la nuova politica dei
                trattati attuata dalla Gran Bretagna a partire dagli anni Trenta dell’Ot-
                tocento,  fecero  sì  che,  dopo  lunghe  ed  estenuanti  trattative  durate
                dieci  anni  circa,  i  due  paesi  approdassero  alla  stipula  di  un  nuovo
                Trattato di Commercio basato sul principio della reciprocità.
                    Le Due Sicilie attenuavano gli eccessi di un sistema doganale che
                aveva distorto l’apparato produttivo interno, mentre la Gran Bretagna
                dava nuova linfa al suo sistema produttivo in continua crescita, supe-
                rando la fase di ristagno che aveva sofferto anche a causa delle politi-
                che doganali protettive degli stati europei. Col nuovo Trattato le rela-
                zioni tra i due paesi riprendevano secondo una linea più conforme alle
                nuove realtà economico-commerciali europee, del tutto modificate dal
                diffondersi della rivoluzione industriale sul vecchio continente, e dalla
                rivoluzione dei trasporti.






                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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