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Il trattato di commercio anglo-napoletano del 1845              195


                         Emergeva così il gap delle strutture economiche e sociali del Re-
                    gno borbonico rispetto ai paesi europei più progrediti, dove il protezio-
                    nismo era stato funzionale ad un decollo industriale piuttosto che alla
                    cristallizzazione di apparati produttivi resi ormai anacronistici dai pro-
                    gressi  tecnologi  raggiunti  nei  paesi  dell’Europa  Nord-Occidentale.
                    L’economia del Mezzogiorno rimaneva una economia agricolo-commer-
                    ciale  che,  con  particolare  determinazione  a  partire  dalla  metà  degli
                    anni Venti dell’Ottocento, si dotava di un ristretto settore industriale
                    fondamentalmente volto all’import substitution 131 .
                         Il Regno delle Due Sicilie si avviava così verso gli ultimi anni della
                    sua esistenza osservando impassibile l’aumento del divario con i paesi
                    industrializzati, mantenendo il suo ruolo, all’interno del mercato in-
                    ternazionale, di paese produttore di derrate agricole e di poche e limi-
                    tate materie prime, risultando incapace di conquistare nuovi mercati
                    per la via maestra della riduzione dei costi e dell'aumento della com-
                    petitività, ma piuttosto aveva prodotto una serie di «adattamenti più o
                    meno abili ed efficaci, ai movimenti congiunturali del mercato» 132 .
                         La protezione del mercato interno, da sola, si era dimostrata nel
                    Regno delle Due Sicilie, non in grado di garantire la continuità della
                    crescita e dello sviluppo industriale, vista l’esigua dimensione del mer-
                    cato nazionale e l’impossibilità di penetrare nei mercati esteri. Veniva
                    confermato anche per il Mezzogiorno il ruolo negativo del commercio
                    estero nello sviluppo dei paesi mediterranei 133 .
                         La  risposta  alla  sfida  dello  sviluppo  in  senso  capitalistico
                    dell’economia del Mezzogiorno nella prima metà dell’Ottocento si con-
                    cretizzava con una variante di tipo conservativa in difesa dello status
                    quo, che accresceva e non diminuiva il divario con i paesi industria-
                    lizzati 134 . Divario che si sarebbe ampliato in seguito alla trasforma-
                    zione della Gran Bretagna in paese esportatore di prodotti industriali
                    e importatore di cereali seguita all’abolizione delle Corn Laws 135 . La
                    grande  riforma  del  Gabinetto  Peel 136   generava  un  cambiamento


                       131  L. De Matteo, Prodotti, mercati e navigazione in una “economia alle strette”. I
                    contraccolpi delle crisi del 1847-48 e del 1853-54 nel Mezzogiorno, Studi in ricordo
                    di Tommaso Fanfani cit., p. 282.
                       132  Β. Salvemini, Note sul concetto di Ottocento meridionale, «Società e storia», n.
                    26 (1984), p. 923.
                       133  G. Federico, Commercio estero e «periferie». Il caso dei paesi mediterranei,
                    «Meridiana» n. 4 (1988), p. 192.
                       134  G. Barbera Cardillo, Le Due Sicilie e la Francia nel XIX secolo cit., p. 144.
                       135  L. Woodward, The Age of Reform 1815-1870 cit. p. 114.
                       136  Così si esprimeva il Bianchini a proposito della riforma del ministro Peel:
                    «una memorabilissima riforma è avvenuta dal 1842 al 1846 nell’economia pubblica
                    della  Gran  Bretagna,  onde  questa  scuote  in  gran  parte  il  giogo  di  quel  sistema
                    qualificato come protettore della nazionale industria, il quale già essa medesima


                                                 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
                                                           ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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