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190 Vincenzo Pintaudi
grande riforma del governo Peel verso il liberismo economico 106 . Ter-
minato il più che decennale ministero di Lord Palmerston nemico per-
sonale di Ferdinando II 107 , il ministro era sostituito dal Conte di Aber-
deen, mentre al ministero del commercio era nominato William Glad-
stone 108 , seguace delle teorie liberiste di Peel 109 .
Il cambio politico britannico 110 spianava la strada alla conclusione
del nuovo trattato col Regno delle Due Sicilie. Erano gli inglesi a ri-
chiedere formalmente la riapertura delle trattative nel 1842. Ferdi-
nando II, preso tra le due opposte correnti, metteva da parte la sua
anglofobia e, accogliendo il parere della commissione da lui stesso isti-
tuita, dava incarico al Cav. Giustino Fortunato 111 di portare a termine,
senza ulteriori interruzioni, le trattative con i plenipotenziari britan-
nici 112 .
Il nuovo Trattato di Commercio e Navigazione, concluso a Napoli
il 29 Aprile del 1845 113 , veniva ratificato dai rispettivi plenipoten-
106 L. Woodward, The Age of Reform 1815-1870, Clarendon Press, Oxford, 1962,
pp. 111-113; vedi inoltre L. Bianchini, Della riforma doganale della Gran Bretagna
dal 1842 al 1846, Tipografia Lao, Palermo, 1846, pp. 163-197.
107 E. Pontieri, Il riformismo borbonico nella Sicilia del Sette e dell’Ottocento cit.,
p. 348; vedi anche A. Harold, Gli ultimi Borbone di Napoli, Giunti, Firenze, 1997, p.
160.
108 Dal 1843 al 1845 William Gladstone aveva ricoperto l’incarico di presidente
del Board of Trade. Cfr. P. Adelman, Peel and the Conservative Party (1830-1850)
cit., p. 55.
109 Nell’ambito della riforma (portata a compimento nel 1846) Robert Peel aveva
perfino ridotto - senza pretendere compensi – i dazi su una trentina di articoli delle
Due Sicilie, destando la più favorevole impressione presso la corte napoletana. Cfr.
T. Del Conte, La politica commercial del Regno delle Due Sicilie dal 1815 al 1858
cit., p. 156.
110 Anche se il cambio di rotta del nuovo gabinetto inglese era evidente, alcune
direttive della politica estera britannica seguivano una linea omogenea e continua:
per contentare i ceti commerciali il governo di Londra era sempre impegnato ad
esercitare pressioni affinché tutti gli stati italiani attenuassero la loro politica pro-
tezionista, e si provvedesse inoltre a stringere intese commerciali. Cfr. N. Rosselli,
Saggi sul Risorgimento; La politica inglese in Italia nell’età del Risorgimento cit., p.
19.
111 Sulla contrarietà alla stipula di un nuovo trattato di commercio con l’Inghil-
terra da parte del Cav. Giustino Fortunato vedi G. Cingari, Mezzogiorno e Risorgi-
mento. La Restaurazione a Napoli dal 1821 al 1830 cit., pp. 190-191.
112 E. Pontieri, Il riformismo borbonico nella Sicilia del Sette e dell’Ottocento cit.,
pp. 343-344.
113 Treaty of Commerce and Navigation concluded between Her Majesty the
Queen of the United Kingdom of Great Britain and Ireland and His Majesty the
King of the Kingdom of the Two Sicily – 1845, Tna, Fo, 70/202, p. 104.
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Aprile 2024
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)