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Il costoso miraggio della demanialità. Ceti emergenti e attività creditizie... 545
livelli tali che i demanisti furono costretti ad adire le istituzioni napo-
letane per chiedere l’intervento militare della Regia Udienza di Lucera
al fine di «accudire e assistere» la città a garanzia del controllo del ter-
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ritorio .
Sin dall’agosto 1738 erano stati, intanto, individuati tra i demanisti
due procuratori originari del posto, nelle persone dell’avvocato Anselmo
Chiarizia e del barone neo-titolato Giovan Matteo Japoce, i quali affian-
carono l’avvocato napoletano Ferdinando Latilla presso il tribunale
della Sommaria di Napoli per avanzare richiesta di prelazione del feudo
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di Campobasso . La somma raccolta dai demanisti fu, quindi, conse-
gnata a due procuratori e fu depositata presso il banco del Popolo nel
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marzo 1740 .
Un’altra cospicua quota di denaro, pari al 30% circa del totale, fu
invece presa in prestito dalla casa degli Incurabili di Napoli, con il patto
di cedere censi annui per il valore complessivo di 1.402,02,10 ducati
sulle rendite del feudo di Campobasso una volta entrato nella titolarità
dei demanisti. La stessa somma fu quindi girata ai due procuratori agli
inizi di aprile 1742, con differenti partite di banco così suddivise: 15.000
ducati presso lo Spirito Santo, 9.546 ducati presso il banco della Pietà,
3.908 presso il banco di S. Eligio e 2.546 presso il banco di S. Giacomo
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e Vittoria . Altri 2.000 ducati furono ricavati dalla vendita di un annuo
censo di ducati 1.725 alla cattedrale di Larino, località non molto
distante da Campobasso, pagati dal procuratore della stessa istituzione
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ecclesiastica con partita del banco di sant’Eligio nel maggio 1742 .
Ancora altri 6.000 ducati furono raccolti con censi venduti al capitolo
della cattedrale di Napoli nelle persone di Gennaro Majello e Felice
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Cianci, rispettivamente per le somme di ducati 4.000 e ducati 2.000 .
48 Asn, Real Camera di S. Chiara, Cancelleria, Decretorum, vol. 6, ff. 74-75.
49 Sulla famiglia Japoce, cfr. in particolare I. Zilli, Non di solo pane. I consumi alimen-
tari della famiglia Japoce di Campobasso (1743-1793), Esi, Napoli, 2005; G. Cirillo, Il
vello d’oro. Modelli mediterranei di società pastorali: il Mezzogiorno d’Italia (secoli XVI-
XIX), Piero Laicata, Manduria-Bari, 2003, pp. 168-173.
50 Asc, Archivio Privato Japoce, b. 55, fasc. 986, Atto del Notaio Giovanni Antonio
d’Avvocati, Campobasso 10 novembre 1741. Memorie di Ernesto Pallante. Conclusioni del
Pubblico Ministero presso la Commissione creata per lo scioglimento del Demanio partico-
lare di Campobasso e Decisione di detta Commissione, nelle quistioni sulla divisione del
supero e di altre relative al detto Demanio, Nuzzi, Campobasso, 1860 in Asc, Atti Dema-
niali, Campobasso, b. 1, fasc. 3.
51 Asbn, Banco della Pietà, Archivio Apodissario, Giornale di Banco, matr. 1835, Par-
tite di banco del 7 aprile 1742 di 4.500 ducati e di 5.046 ducati; Ivi, Banco di S. Eligio,
Archivio Apodissario, Giornale di banco, matr. 1111, Partite di banco del 4 aprile 1742 di
ducati 3.500 e di ducati 408.
52 Ivi, Banco di S. Eligio, Archivio Apodissario, Giornale di cassa, matr. 1108, Partita
di banco del 18 maggio 1742 di ducati 2.000.
53 Ivi, Banco del Popolo, Archivio Apodissario, Giornale di Banco, matr. 1188, Partita
di banco del 7 aprile 1742 di 4.000 ducati e di 2.000 ducati.
n. 47 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)