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Il martire e il baco da seta. Nota su il Giappone in Italia 1848-1866 617
dei minori osservanti detti scalzi, sempre nel 1862 (e ignorando i tre ge-
suiti che morirono con loro). Peraltro, la canonizzazione fu preceduta
da una enciclica, accompagnata da un grandioso pellegrinaggio a Roma,
e proseguita con la massiccia beatificazione dei martiri, numerosissimi,
successivi alla crocifissione collettiva del 1597. Il 7 luglio 1867 Pio IX,
cinque anni esatti dopo la singolare beatificazione dei 26 martiri avve-
nuta il 2 luglio 1862, beatificò infatti ben 205 martiri tra le migliaia che
probabilmente avevano dato la loro vita per la fede, nel Giappone della
prima metà del Seicento. Trentatré della Compagnia di Gesù; ventitré
Agostiniani e Terziari agostiniani giapponesi; quarantacinque Domeni-
cani e Terziari O.P.; ventotto Francescani e Terziari; diversi Confratelli
del Rosario. Intere famiglie e singoli fedeli vennero poi martirizzati,
senza che portassero l’abito. Pio IX aveva così aggiunto una tappa fon-
damentale alla sua “missione d’Oriente”, iniziata con la Bolla Amantis-
simus Humani Generis dell’8 aprile 1862, che non andava certo fino al-
l’Estremo Oriente, ma si rivolgeva alle Chiese d’Oriente con un richiamo
particolare a quella ortodossa, con una significativa apertura verso di
essa. In questo periodo si assisteva alle ultime persecuzioni di cristiani
in Giappone, che continueranno almeno fino al 1868.
Tra le diverse considerazioni che possiamo fare al riguardo, vale la
pena di menzionare il fatto che – e scriviamo queste righe mentre nelle
sale di tutto il mondo viene distribuito il colossal di Martin Scorsese
Silence – lo scrittore dal cui romanzo il film è tratto, Shūsaku Endō
(1923-1996) (Silenzio [Chinmoku, 1966] e che venne tradotto per la
prima volta in italiano nel 1973) dedicò alle ultime persecuzioni di cri-
stiani di cui parliamo qui un altro romanzo, La preghiera di Kiku (1982),
a quanto ci risulta non ancora tradotto in italiano. Inoltre, vale la pena
di sottolineare che la vicenda del personaggio principale nel primo libro,
un apostata portoghese, che in segreto mantiene la vera fede fino alla
morte, è ricalcata, con tutta probabilità, su quella di un religioso ita-
liano, il gesuita palermitano Giuseppe Chiara (1602-1685).
Naturalmente, un’operazione come questa avrebbe potuto in qualche
modo irritare il governo giapponese, allora però in tutt’altre faccende
affaccendato, proprio a causa dei trattati commerciali che, a seguito di
quello sottoscritto con gli USA (Trattato Harris del 29 luglio 1858), fu-
rono “imposti”, o avvertiti come imposti da molti nelle alte sfere della
politica, con Olanda, Russia, e Francia, quest’ultimo il 9 ottobre del
medesimo anno (gli altri avevano avuto luogo ad agosto), e l’unico con
una potenza cattolica, per quanto di un cattolicesimo gallicano molto
particolare.
Discorso troppo lungo sarebbe quello riguardo alla scelta politica di
Pio IX, in quel medesimo 1862 quando i trattati commerciali con le
altre potenze avevano già dato svariati frutti, ma avevano anche acce-
lerato l’instabilità a corte, che porterà ai conflitti poi risolti con la re-
n. 47 Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVI - Dicembre 2019
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)