Page 224 - Mediterranea-ricerche storiche, n. 48, aprile 2020flip
P. 224
224 Anna Pellegrino
europeo, nonché a forze politiche e a un mondo del lavoro che condi-
videvano ideali progressisti, lavoristi, uniti a un assai diffuso e forte
anticlericalismo, l’insediamento degli Artigianelli appare come un ten-
tativo, sia pure tardivo, di intervento delle forze cattoliche cittadine su
un terreno difficile, già arato da esperienze e iniziative laiche, e quindi
in aperta concorrenza e sfida con queste ultime. Per questo cerche-
remo di analizzare il caso specifico della vita di questo istituto con in
controluce una attenzione al contesto urbano, caratterizzato da due
fattori politico sociali rilevanti: in primo luogo la presenza prevalente
di una classe dirigente «moderata» che aveva avuto parte determinante
nel periodo risorgimentale e nella conduzione politica dei governi della
Destra storica, e condivideva quindi una impostazione laica del nuovo
Stato unitario; in secondo luogo la presenza molto forte e rilevante a
livello nazionale di forze politiche e formazioni organizzative della so-
cietà civile e della cultura cittadina legate al mondo della democrazia,
mazziniana e garibaldina, spesso con forti connotazioni anticlericali,
anche in virtù di un insediamento liberomuratorio fra i più importanti
in Italia; ma comunque anche con una significativa presenza di forze
e istituti cattolici tutt’altro che passive o arrendevoli.
Cercheremo qui di leggere la vicenda degli Artigianelli avendo in
mente due questioni storiografiche. La prima è relativa al tema del
governo delle povertà cittadine in un periodo di transizione e di forti
trasformazioni: urbanistiche, sociali, economiche; con una particolare
attenzione al tema dell’integrazione, attraverso una appropriata for-
mazione professionale, dei giovani delle classi povere e «pericolose» in
questo processo di modernizzazione. L’Istituto sorse infatti nel quar-
tiere più povero e popolare di Firenze, in un periodo cruciale di forte
ristrutturazione economica e urbanistica della città. Sebbene gli Arti-
gianelli, così come vengono designati nel linguaggio comune cittadino
ancora oggi, fossero contraddistinti da uno specifico insediamento
produttivo interno, originale e interessante, una sorta di cittadella ar-
tigiana, in modo da fornire una istruzione di carattere elementare ac-
canto a una formazione pratica qualificata in laboratori specializzati,
lo scopo principale non era soltanto quello tecnico formativo, ma an-
che e soprattutto quello educativo. Un ruolo importante venne giocato
da fattori di tipo culturale-politico, resi molto evidenti, nel caso speci-
fico, dalla funzione e dal peso fondamentale dei cattolici e della Chiesa
nella nascita e nella gestione dell’Istituto.
La seconda questione è quella del ruolo e del tipo di intervento delle
forze sociali cattoliche sul terreno della formazione professionale e
dell’avviamento al lavoro dei giovani delle classi sociali meno favorite,
e del modo in cui questo tipo di operazione si ricollega a un tentativo
della Chiesa e dei cattolici di affrontare con propri modelli operativi il
Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Aprile 2020
ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)