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                vi,  come  la  riforma  del  matrimonio   pe nel 1770, nella quale si ripropone
                cattolico e la riforma della giustizia   la  versione  originale  pubblicata  nel
                penale.                             1767, ma con l’aggiunta di tre nuovi
                   Nato  da  un  lavoro  pluriennale   capitoli. Questo ha consentito di av-
                della curatrice, che ha accolto le ri-  vicinarsi a un maggior numero di te-
                flessioni e i suggerimenti emersi nel   matiche  affrontate,  alcune  anche  di
                corso  del  convegno  di  Rovereto  del   notevole originalità, specie conside-
                2002 dedicato a Pilati, il volume pub-  rando il contesto italiano. Mi limito a
                blica,  con  rigore  filologico  e  impor-  segnalare, oltre alla necessità di una
                tanti interventi in nota, l’«edizione se-  revisione radicale della scienza, della
                conda accresciuta di altrettanto», che   pratica e della formazione giuridica e
                consente di apprezzare il progetto di   alla preoccupazione di Pilati di edu-
                riforma dell’autore nella sua interezza   care gli italiani al buon gusto (come
                (pp. 1-286); vale a dire, l’edizione in   un  fatto  di  «sana  morale»),  l’atten-
                due tomi della Riforma d’Italia stam-  zione  dedicata  allo  studio  delle  lin-
                pata  nel  1770  (sempre  a  Coira,  ma   gue  straniere,  francese  e  inglese  in
                anch’essa  adespota,  con  falso  luogo   particolare,  e  alla  lettura  in  lingua
                di stampa – Villafranca – e senza l’in-  originale, nel quadro di una riforma
                dicazione  del  tipografo),  utilizzando   dell’istruzione che si pone l’obiettivo
                l’esemplare  conservato  nella  Biblio-  di svecchiare la cultura italiana e di
                teca comunale di Trento. Ma soprat-  renderla  capace  di  comunicare  con
                tutto, per contribuire a dare una ri-  la cultura europea. Anche gli argo-
                sposta  ai  molti  interrogativi  sorti,  il   menti  sull’ateismo  da  preferire  alla
                testo  presentato  è  preceduto  da   dannosità  della  religiosità  supersti-
                un’ampia Introduzione che delinea il   ziosa,  e  ancor  più  quelli  a  favore
                progetto secolarizzatore di Pilati, dal-  della tolleranza, nella sua estensione
                la  nascita  e  passando  attraverso  la   più ampia, costituiscono un’opzione
                personalità,  le  inclinazioni,  le  pas-  decisamente innovatrice (e rara, nel
                sioni del suo autore e le persone, ami-  panorama  culturale  italiano  degli
                che e nemiche, attorno a lui (pp. XIII-  anni Sessanta), con una stesura non
                CXXXVIII);  è  anche  seguito  da  una   proprio  autonoma,  ma  sufficiente
                Postfazione  che  fa  il  punto  su  «la   per  mettere  la  Riforma  d’Italia  al
                breve ma intensa età di Carlantonio   bando.
                Pilati» (pp. 287-293), ed è corredato di   Pagine giurisdizionaliste e anticu-
                un ricco apparato bio-bibliografico di   riali quelle di Pilati – dai contenuti ad
                Pilati  (pp.  CXXXIX-CLIX),  iconogra-  alto rischio di sanzione, e con pater-
                fico  (pp.  n.n.)  e  bibliografico-critico   nità, taciuta prudentemente sul fron-
                relativo  all’opera  proposta  e  al  suo   tespizio, rivelata solo dagli editori alla
                autore (pp. 297-328).               ricerca di recensioni – rivolte, con uno
                   La  curatrice,  studiosa  esperta   stile  ‘urlato’  e  talvolta  con  satire  ad
                della figura e del pensiero di Pilati, ha   personam (con un isolato ricorso an-
                cercato qui la via maestra per com-  che al cahier de doléance, in tema di
                prendere, apprezzare e contestualiz-  condizioni economiche e sociali dello
                zare  la  Riforma  d’Italia,  quindi  gli   Stato  della  Chiesa),  contro  il  potere
                orizzonti  culturali  che  sostengono  il   temporale del papa, i diritti pontifici,
                programma  riformatore,  per  nulla   le gerarchie ecclesiastiche (gli ordini
                utopistico,  pensato  per  l’Italia  del   regolari,  in  particolare),  il  culto  dei
                1766 e la cifra ideologica. Lo ha fatto,   santi  e  l’autorità  dei  Padri  della
                soprattutto,  scegliendo  di  studiare   Chiesa. Il tutto, sfidando la censura e
                l’edizione accresciuta data alle stam-  ignorando le dinamiche della comu-



                Mediterranea - ricerche storiche - Anno XVII - Agosto 2020
                ISSN 1824-3010 (stampa)  ISSN 1828-230X (online)
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